La gioia di Benedetto XVI prima della partenza dall’Australia.
RadioVaticana - Con la cerimonia di congedo all’aeroporto internazionale di Sydney si è conclusa ieri la visita di Benedetto XVI in Australia in occasione della XXIII Giornata mondiale della gioventù. Un evento "memorabile" nelle parole del Papa stesso. Il commiato di Benedetto XVI è stato preceduto dal saluto ai volontari della GMG in un grande parco di Sydney. “Avete aperto le vostre porte e i vostri cuori alla gioventù del mondo, e a nome di questi giovani vi ringrazio”: alla cerimonia di congedo, Benedetto XVI ha espresso innanzitutto la sua viva gratitudine all’Australia e alla Nuova Zelanda, che hanno accolto con spirito di amicizia migliaia di ragazzi provenienti da ogni angolo del mondo. Il Papa ha riconosciuto che i giovani e le loro famiglie “hanno fatto grandi sacrifici per permetter loro di giungere in Australia”. Sacrifici per cui “l’intera Chiesa è loro grata”. Quindi, ha rivolto lo sguardo indietro a questi “giorni emozionanti” a Sydney. Ed ha ribadito che la GMG appartiene ai giovani. Sono stati loro, ha detto, a fare di questa Giornata “un evento ecclesiale di carattere globale, una grande celebrazione della gioventù, una grande celebrazione di ciò che significa essere Chiesa, Popolo di Dio in mezzo al mondo, unito nella fede e nell’amore e reso capace dallo Spirito di recare la testimonianza del Cristo risorto sino ai confini della terra”.
Poi, si è soffermato su uno dei momenti più intensi della GMG: “Le Stazioni della Via Crucis per le strade di Sydney – ha sottolineato – ci hanno ricordato con efficacia che Cristo ci ha amati “sino alla fine” ed ha condiviso le nostre sofferenze affinché noi potessimo condividere la sua gloria”. Né ha mancato di ricordare con emozione l’incontro a Darlinghurst con dei giovani disagiati. E’ stato, ha detto, “un momento di gioia e di grande speranza, un segno che Cristo ci può sollevare dalle situazioni più difficili, ridandoci la nostra dignità e permettendoci di guardare avanti verso un futuro migliore”. Ancora il Papa ha messo l’accento sul valore dell’incontro ecumenico e di quello interreligioso, contrassegnati “da uno spirito di genuina fraternità e da un profondo desiderio di maggiore collaborazione nell’impegno di edificare un mondo più giusto e pacifico”: “La Giornata Mondiale della Gioventù – ha concluso il Papa – ci ha mostrato che la Chiesa può rallegrarsi dei giovani di oggi ed essere colma di speranza per il mondo di domani”. Dal canto suo, il premier australiano Kevin Rudd ha ringraziato il Santo Padre per il messaggio di speranza, fede e ragione che ha portato a tutto il popolo australiano. “In questa settimana, trascorsa tra amici”, ha detto Rudd, “abbiamo sentito che lei, Santità, è uno di noi”. Il discorso è stato corredato da un importante annuncio: la sede dell’ambasciatore dell’Australia presso la Santa Sede, ha detto, non sarà più a Dublino, poiché sarà aperta una rappresentanza a Roma. Il premier ha inoltre annunciato che il nuovo ambasciatore sarà Timothy Andrei Fisher, ex vice primo ministro.
Prima del congedo all’aeroporto, il Papa ha voluto incontrare i volontari della GMG nel “Domain”, il grande parco pubblico di Sydney. Un incontro festoso. Migliaia di giovani hanno accolto il Papa con entusiasmo, interrompendo più volte il suo discorso con fragorosi applausi. Nel suo saluto, il cardinale George Pell ha affermato che nella GMG “la Chiesa appare così com'è davvero: fervente di energia evangelica”. Poi, ha preso la parola il Papa: “E’ stata una settimana davvero memorabile”, ha affermato Benedetto XVI che ha espresso apprezzamento “per il generoso impegno di tempo e di energia” messo in campo dai volontari. “I vostri sforzi – ha detto il Papa – hanno preparato il terreno perché lo Spirito scendesse con forza, plasmando vincoli di unità e amicizia fra i giovani provenienti da ambienti culturali profondamente diversi, e rafforzando il loro amore per Cristo e per la sua Chiesa”. Nelle folle che si sono radunate a Sydney, ha proseguito, “abbiamo visto una vivida espressione dell’unità nella diversità della Chiesa universale, abbiamo avuto una visione in piccolo di quella famiglia umana unita alla quale aneliamo”. Di qui l’auspicio che “nella potenza dello Spirito”, i giovani che hanno vissuto la GMG di Sydney possano “fare di tale visione una realtà nel mondo di domani”, possano “rinnovare la faccia della terra”.
Infine, la benedizione alla gioventù di tutto il mondo e al popolo dell’Australia: “God bless the young people of our world and God bless the people of Australia!”
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