domenica, agosto 03, 2008

Si apre domani a Città del Messico la 17.ma Conferenza internazionale sull’AIDS. Le prossime sfide – ha detto il direttore dell'Istituto statunitense per la ricerca sulle malattie infettive, Anthony Fauci, sono tre: assicurare farmaci a tutti, rendere i sistemi sanitari dei Paesi in via di sviluppo in grado di promuovere programmi efficaci di prevenzione e mettere a punto il vaccino. Tra quanti sono impegnati nell’assistenza ai malati di AIDS, la Chiesa cattolica si conferma in prima linea.

RadioVaticana - Nella lotta contro l’AIDS la Chiesa è una fonte di speranza alla quale possono attingere malati di tutto il mondo. La rete è capillare: sono cattoliche il 27% delle istituzioni impegnate a contrastare questo flagello. La missione della Chiesa è di informare e fornire assistenza promuovendo valori con i quali far leva per arginare la diffusione dell’AIDS. Tra le vie indicate, la Chiesa esorta alla fedeltà reciproca ed invita a non stigmatizzare chi è stato colpito dal virus dell’HIV. Strumenti di contrasto sono poi l’organizzazione e la predisposizione dell’assistenza sanitaria: vengono forniti terapie e medicinali, servizi sociali, sostegno psicologico. La sfida alla quale la Chiesa ed anche governi ed organizzazioni non governative sono chiamati è ardua e lo scenario a livello mondiale resta drammatico.

Dopo 27 anni, l’epidemia dell’AIDS sembra essersi stabilizzata, anche se le persone infette continuano ad aumentare. Nel 2007 sono stati 33 milioni coloro che hanno convissuto con l’HIV. Ci sono, comunque, anche dati confortanti: per il secondo anno consecutivo è sceso il tasso di mortalità dei malati. Nel 2007 sono stati quasi 200 mila in meno rispetto al 2005. La diffusione dell’AIDS, secondo dati dell’ONU, è preoccupante in Paesi come Cina, Indonesia, Kenya, Russia e Vietnam. Lo scorso anno sono stati spesi circa 10 miliardi di dollari per la lotta all’AIDS. Solo per mantenere l’attuale livello di accesso ai farmaci che rallentano l’infezione, ci sarà bisogno di un aumento dei fondi del 50% da oggi al 2010.

La Conferenza internazionale sull’AIDS, che si aprirà domani a Città del Messico, si prospetta come una ulteriore occasione per analisi e proposte: saranno cinque giorni dedicati alle strategie da mettere in campo per assicurare l’accesso alle cure e sostenere le persone affette da HIV. L’auspicio è che si possa raggiungere l’Obiettivo del millennio, sancito dalle Nazioni Unite, di estendere a tutti i servizi sanitari e di arrestare la diffusione dell’AIDS.

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