mercoledì, agosto 06, 2008

Radio Vaticana - Circa 45mila persone si sono riunite oggi presso il Peace Memorial Park di Hiroshima, per partecipare alla commemorazione delle vittime della bomba atomica sganciata sulla città il 6 agosto 1945 e seguita, tre giorni dopo, da un’altra sulla città di Nagasaki. La celebrazione si è svolta nel parco realizzato al centro della città rasa al suolo 63 anni fa alla presenza del primo ministro Yasuo Fukuda, che sabato 9 parteciperà ad analoga cerimonia a Nagasaki, del sindaco di Hiroshima, Tadatoshi Akiba, e di diplomatici stranieri in rappresentanza di 55 Paesi esteri: un record per l’occasione. La cerimonia è iniziata osservando un minuto di silenzio alle 8.15 precise, ora locale: lo stesso orario in cui allora il bombardiere USA “Enola Gay” sganciò l’ordigno denominato “Little Boy”. Il sindaco Akiba, nel suo discorso, ha ricordato le vittime dell’atomica, circa 250mila secondo i bilanci ufficiali (di cui 70-100mila morte sul colpo), ma le associazioni ne rivendicano molte di più, e soprattutto i 300mila “hibakusha”, i sopravvissuti, 140mila dei quali, all’incirca, sono deceduti successivamente a causa dell’esposizione alle radiazioni. Il primo cittadino, presidente onorario dell’associazione dei sindaci per la pace, ha anche ribadito che l’anno scorso 170 Paesi hanno votato in favore della risoluzione presentata all’ONU dal Giappone per l’abolizione delle armi nucleari, contro la quale hanno votato soltanto tre Stati, tra cui gli USA, e ha detto di augurarsi che il prossimo presidente statunitense si adoperi “per bandire definitivamente le armi nucleari”. Anche il premier Fukuda è intervenuto, confermando che il Giappone resterà in prima linea nella lotta per il disarmo nucleare. (R.B.)



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