lunedì, settembre 29, 2008
Ecuador, nasce la nuova Costituzione. I "si'" ottengono il 65 percento dei voti.

PeaceReporter - Era tutto previsto e nessuno pensava a sorprese dell'ultima ora: i sì al referendum organizzato in Ecuador per approvare la nuova Costituzione sono stati la stragrande maggioranza. Una percentuale altissima che si aggira all'interno di una forbice che va dal 66 al 70 percento. Dunque, il presidente Correa, che dal gennaio 2007 è alla guida del Paese, ha vinto la sua battaglia e ha fatto approvare una Carta Magna che proietta il Paese verso il “Socialismo del XXI secolo”, sull'onda della politica di Chavez in Venezuela.
La nuova Carta. Tante le modifiche apportate al precedente testo costituzionale. Si passa dal divieto assoluto di ospitare basi militari straniere in territorio ecuadoriano, al controllo statale sul settore energetico, monetario e delle telecomunicazioni, cosa che ha messo un po' di preoccupazione addosso agli investitori stranieri. Tempi duri si potrebbero avvicinare anche per gli Usa che potrebbero veder vanificato l'accordo del 1999 in cui si dava ospitalità ai loro militari in una base (Manta) ufficialmente concessa per la lotta al traffico di stupefacenti.
Adesso Correa, economista esperto, potrebbe convocare le elezioni per il prossimo anno.
Ma non c'è solo economia nella nuova Costituzione: una riforma agraria che prevede la ridistribuzione delle terre, il controllo totale delle operazioni petrolifere, l'assistenza sanitaria gratuita per la popolazione indigente e per gli anziani e spazio alle realtà indigene troppo spesso sfruttate e discriminate. Sono solo alcune delle modifiche che condurranno il paese verso il nuovo socialismo a lungo sognato.

Da Quito. “Più che al socialismo del XXI secolo, mi sembra che si stia tornando al vecchio stalinismo. Ancora non si è ben capito cosa sia questa nuova frontiera che si vuole raggiungere” racconta l'esperto analista politico Francisco Rocha. “Forse oggi si stanno mettendo da parte quelli che sono i veri problemi del Paese in favore di una discussione sulla nuova Costituzione. Il 50 percento del tempo usato da Correa da gennaio 2007 è stato usato per parlare della nuova Costituzione. Adesso utilizzerà il tempo per la probabile campagna elettorale e ce ne sarà sempre meno per affrontare i veri problemi dell'Ecuador. Secondo me sono stati perduti tre anni in cui si poteva lavorare meglio e di più”. Rocha ne fa una questione di democrazia. “Io credo nella democrazia. Ogni totalitarismo è sbagliato. Certo, bisogna rispettare il responso delle urne ma a dire la verità mi sembra che questa nuova Costituzione dia molto più potere all'esecutivo e disarticoli l'opposizione. Nel frattempo aspettiamo da questo 'socialismo del XXI secolo' una buona proposta per aggiustare la nazione”. Conclude Rocha: “Adesso Correa deve iniziare il suo lavoro dettato dalla Costituzione perchè fino adesso ha solo fatto una continua campagna elettorale”.

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