sabato, settembre 20, 2008

L'attentatore si lancia contro l'ingresso a vordo di un'autobomba. Scoppia un incendio: molte persone bloccate all'interno. Era in corso un ricevimento per il presidente Zardari. La Farnesina: non ci sono italiani coinvolti.

ISLAMABAD - Un'esplosione tremenda, causata da qualcosa come 50 chili di esplosivo. L'enorme cratere, profondo 5 metri, davanti all'ingresso dell'hotel Marriott, nel centro della capitale pakistana Islamabad, è la rappresentazione della violenza cercata e voluta per provocare una strage il cui bilancio cambia di minuto in minuto. Secondo quanto riferiscono fonti ufficiali, almeno 60 persone hanno perso la vita nel più grave attentato mai avvenuto in Pakistan. E c'è poi un numero imprecisato di feriti, alcuni anche molto gravi. E' un attacco devastante, rivendicato alcune ore dopo da un'organizzazione vicina al Al Qaeda, quello che colpisce l'hotel della catena Marriott.

Una parte della struttura è distrutta, le fiamme divorano il resto e mentre i soccorsi cercano di domare le fiamme, si teme per la vita di almeno duecento persone rinmaste intrappolate nelle sale e nelle camere dell'albergo. Tra i feriti vi sono alcuni stranieri: sicuramente un danese e tre americani. La Farnesina ha verificato che non c'erano cittadini italiani nell'hotel. Al momento dell'attentato all'hotel Marriott di Islamabad era in corso un ricevimento al quale partecipava una delegazione della Banca mondiale ed erano presenti alcuni diplomatici americani. Il ricevimento era organizzato dal presidente della Camera Fehmida Mirza, in onore del presidente Asif Ali Zardari in occasione del suo primo discorso al Parlamento. E proprio nel suo discorso aveva annunciato una dura lotta al terrorismo. Nell'attentato è stata danneggiata anche la vicina sede della televisione di Stato.
Il 26 gennaio 2007 l'albergo venne colpito da un altro attentato: una guardia di sicurezza riuscì a bloccare un kamikaze che si fece esplodere uccidendo anche la guardia e ferendo sette persone.

MONITO AGLI USA - L'attentato è avvenuto poche ore dopo il primo intervento davanti al Parlamento riunito da parte del presidente Asif Ali Zardari, che ha avvertito che «non tollererà violazioni della sovranità e dell'integrità pakistana da parte di ogni potenza in nome della lotta al terrorismo». Zardari ha anche promesso di «sradicare terrorismo ed estremismo ovunque rialzino la loro testa orrenda», ed ha esortato il governo «a essere fermo nella sua decisione di non permettere l'uso del suo suolo per attacchi terroristici contro Paesi stranieri». Gli Stati Uniti hanno recentemente condotto una serie di raid nelle aree tribali pakistane al confine con l'Afghanistan dove trovano protezione talebani e Al Qaeda. Islamabad ha duramente denunciato i raid, accusando gli Usa di violazione della sovranità e di aver causato numerose vittime fra i civili. Zardari martedì avrà un incontro a New York con Bush a margine dell'assemblea generale dell'Onu.

ALTRO ATTENTATO - In mattinata c'è stato un altro attentato suicida nel distretto del Nord Waziristan: dodici i morti, dieci militari e due civili.

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