PapaBoys - ROMA - Continua la 'speculazione' su tutti gli interventi di Papa Benedetto da parte del 'politichese' e del 'giornalistichese'. Non si possono fare titoloni sul fatto che Benedetto XVI condanna i divorziati! Benedetto XVI non condanna proprio nessuno! Già nella lettera che, da prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede aveva scritto ai Vescovi circa la possibilità della comunione ai fedeli divorziati, l'attuale Pontefice scriveva: '....(...) Consapevoli però che l'autentica comprensione e la genuina misericordia non sono mai disgiunti dalla verità, i pastori hanno il dovere di richiamare a questi fedeli la dottrina della Chiesa riguardante la celebrazione dei sacramenti e in particolare la recezione dell'Eucaristia. Su questo punto negli ultimi anni in varie regioni sono state proposte diverse soluzioni pastorali secondo cui certamente non sarebbe possibile un'ammissione generale dei divorziati risposati alla Comunione eucaristica, ma essi potrebbero accedervi in determinati casi, quando secondo il giudizio della loro coscienza si ritenessero a ciò autorizzati.
Così, ad esempio, quando fossero stati abbandonati del tutto ingiustamente, sebbene si fossero sinceramente sforzati di salvare il precedente matrimonio, ovvero quando fossero convinti della nullità del precedente matrimonio, pur non potendola dimostrare nel foro esterno, oppure quando avessero già trascorso un lungo cammino di riflessione e di penitenza, o anche quando per motivi moralmente validi non potessero soddisfare l'obbligo della separazione. Da alcune parti è stato anche proposto che, per esaminare oggettivamente la loro situazione effettiva, i divorziati risposati dovrebbero intessere un colloquio con un sacerdote prudente ed esperto. Questo sacerdote però sarebbe tenuto a rispettare la loro eventuale decisione di coscienza ad accedere all'Eucaristia, senza che ciò implichi una autorizzazione ufficiale. (....)....
Capiamo che vuol dire o abbiamo bisogno di ritornare alle scuole elementari per comprendere? Continua ancora quella lettera con queste parole: "Ciò non significa che la Chiesa non abbia a cuore la situazione di questi fedeli, che, del resto, non sono affatto esclusi dalla comunione ecclesiale. Essa si preoccupa di accompagnarli pastoralmente e di invitarli a partecipare alla vita ecclesiale nella misura in cui ciò è compatibile con le disposizioni del diritto divino, sulle quali la Chiesa non possiede alcun potere di dispensa. D'altra parte, è necessario illuminare i fedeli interessati affinché non ritengano che la loro partecipazione alla vita della Chiesa sia esclusivamente ridotta alla questione della recezione dell'Eucaristia. I fedeli devono essere aiutati ad approfondire la loro comprensione del valore della partecipazione al sacrificio di Cristo nella Messa, della comunione spirituale(13), della preghiera, della meditazione della Parola di Dio, delle opere di carità e di giustizia".
Quel documento del Cardinale Ratzinger, sono le solite parole, i soliti concetti, e la solita linea di Papa Benedetto, non cambiano - grazie a Dio - di mezzo millimetro. Anche in questo caso la verità è un'altra: La Chiesa è l'unica madre che si occupa davvero dei suoi figli, anche di quelli divisi e separati! Ma questo i giornalisti obiettivi non possono scriverlo, forse perche' di giornalisti obiettivi davvero, non ce ne sono più.
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