Ricevendo la Pave the Way Foundation, Benedetto XVI afferma che quando ci si accosta “senza pregiudizi ideologici alla nobile figura di questo Papa” si deve riconoscere la “coraggiosa dedizione” di papa Pacelli per la salvezza, durante la Seconda guerra mondiale, del maggior numero possibile di ebrei dalla furia nazista.
Castel Gandolfo (AsiaNews) – Quando ci si accosta “senza pregiudizi ideologici alla nobile figura” di Pio XII si deve riconoscere la sua “coraggiosa e paterna dedizione” per salvare, ove possibile, il maggior numero possibile di ebrei, operando anche “in modo segreto e silenzioso”. Un congresso indetto a 50 anni dalla morte di papa Pacelli dalla Pave the Way Foundation ha dato oggi a Benedetto XVI l’occasione per ricordare “la verità storica” dell’operato di Pio XII per la salvezza di tanti ebrei, come peraltro riconosciuto, dopo la guerra, da numerosi esponenti israeliti, compresi 80 delegati dei campi di concentramento tedeschi.
Su Pio XII, ha notato il Papa, “tanto si è scritto e detto” questi cinque decenni “e non sempre sono stati posti nella giusta luce i veri aspetti della sua multiforme azione pastorale”. “Quando ci si accosta senza pregiudizi ideologici alla nobile figura di questo Papa – ha proseguito - oltre ad essere colpiti dal suo alto profilo umano e spirituale, si rimane conquistati dall'esemplarità della sua vita e dalla straordinaria ricchezza del suo insegnamento. Si apprezza la saggezza umana e la tensione pastorale che lo hanno guidato nel suo lungo ministero e in modo particolare nell'organizzazione degli aiuti al popolo ebraico”.
“Grazie – ha detto ancora ai presenti Benedetto XVI - a un vasto materiale documentario da voi raccolto, arricchito da molteplici e autorevoli testimonianze, il vostro simposio offre alla pubblica opinione la possibilità di conoscere meglio e più compiutamente ciò che Pio XII ha promosso e compiuto a favore degli ebrei perseguitati dai regimi nazista e fascista. Si apprende allora che non risparmiò sforzi, ovunque fosse possibile, per intervenire direttamente oppure attraverso istruzioni impartite a singoli o ad istituzioni della Chiesa cattolica in loro favore. Nei lavori del vostro convegno sono stati anche evidenziati i non pochi interventi da lui compiuti in modo segreto e silenzioso proprio perché, tenendo conto delle concrete situazioni di quel complesso momento storico, solo in tale maniera era possibile evitare il peggio e salvare il più gran numero possibile di ebrei. Questa sua coraggiosa e paterna dedizione è stata del resto riconosciuta ed apprezzata durante e dopo il tremendo conflitto mondiale da comunità e personalità ebraiche che non mancarono di manifestare la loro gratitudine per quanto il Papa aveva fatto per loro. Basta ricordare l'incontro che Pio XII ebbe, il 29 novembre del 1945, con gli 80 delegati dei campi di concentramento tedeschi, i quali in una speciale udienza loro concessa in Vaticano, vollero ringraziarlo personalmente per la generosità dal Papa dimostrata verso di loro, perseguitati durante il terribile periodo del nazifascismo”.
Benedetto XVI ha infine espresso il “vivo auspicio” che quest'anno “offra l'opportunità di promuovere studi più approfonditi sui vari aspetti della sua persona e della sua attività, per giungere insieme a conoscere la verità storica, superando così ogni restante pregiudizio”.
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