mercoledì, ottobre 15, 2008
PeaceReporter - Secondo il Nesohr, l'associazione per i diritti umani del nord-est dello Sri Lanka, l'offensiva delle forze governative contro i ribelli delle Tigre Tamil sarebbe costata, nel solo mese di Settembre, 68 morti, 38 dispersi e 87 feriti. Nel numero sono compresi anche i civili: 7 i morti e 40 i feriti, tutti vittime dei bombardamenti aerei e dei colpi di mortaio; 454 persone sono state arrestate ma soprattutto in 36 mila hanno dovuto abbandonare le proprie case. Da quando sono riprese le offensive, nell'agosto del 2006, i profughi sono quasi 200 mila. I bombardamenti della prima settimana di ottobre - denuncia poi il rapporto - hanno volutamente preso di mira alcune infrastrutture, come il quartier generale della polizia, gli uffici amministrativi, il quartier generale politico delle Tigri Tamil, ma anche il centro per lo sviluppo e la riabilitazione delle donne, l'ospedale psichiatrico e l'ospedale distrettuale di Kilinochchi. Sono state chiuse 196 scuole; alcune di queste contavano più di mille alunni che sono dovuti essere trasferiti altrove. Lo stesso dicasi per 88 ospedali.

L'associazione denuncia anche il fatto che i 51 camion di aiuti alimentari dell'Onu spediti nella prima settimana di ottobre per la popolazione della regione di Vanni, bastano appena per una settimana, invece che per un mese come pubblicamente annunciato.

Come in tutte le guerre, quella fra il governo di Colombo e i separatisti Tamil è anche una guerra di cifre. Ogni giorno le due fazioni emettono bollettini che non collimano. Il Nesohr è però l'unica organizzazione locale e indipendente per i diritti umani, fondata nel 2004 da due ex membri del parlamento singalese, entrambi assassinati dalle forze paramilitari.

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