Radio Vaticana - Nel messaggio di Natale – riportato dall’agenzia Zenit – il cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis, ha ricordato le sfide affrontate durante il 2008 in particolare la crisi alimentare e economica. La prima emergenza, ha evidenziato il porporato, “ha aumentato di 100 milioni il numero delle persone affamate e ha fatto sì che per la Caritas fosse più complicato distribuire gli aiuti” soprattutto in zone difficili come ad Haiti, in Etiopia, nel Darfur (Sudan) e nello Zimbabwe. Sulla crisi finanziaria, il cardinale Rodríguez Maradiaga ha espresso la sua preoccupazione per le ripercussioni sui poveri “che hanno beneficiato in minor misura dei decenni di crescita economica disuguale e che sono quelli che pagheranno il prezzo più alto per questa follia”. Una follia dovuta ad “un mondo costruito sulla base della globalizzazione dell'avidità e della paura, anziché sulla globalizzazione della solidarietà”. Pertanto ha invitato i Paesi donatori a investire per evitare che si arrestino i progressi in campo medico, nell’istruzione e nell’accesso all’acqua potabile. “La giustizia ambientale - ha aggiunto - è l'unica soluzione a lungo termine”. “Il 2009 sarà un anno cruciale - ha evidenziato il cardinale - visto che si svolgeranno una riunione fondamentale del G8 in Italia, che deve mettere lo sviluppo al primo posto dell'agenda, e un vertice sul clima a Copenaghen”. L’arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras, ha indicato poi la priorità di Caritas Internationalis per il prossimo anno e cioè la costruzione della pace. Ricordando gli scenari difficili come il Kenya, Congo, Georgia e Sri Lanka, la Caritas – ha scritto il porporato – raddoppierà gli sforzi perché si lavori per “un mondo in cui i doveri nei confronti dei poveri siano condivisi”.(B.C.)
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