mercoledì, dicembre 31, 2008
La testimonianza di un civile sotto i bombardamenti contro la Striscia di Gaza Testimonianza di Masha Sh,testo raccolto da Giorgia Baldi.

PeaceReporter - Era da poco pomeriggio quando ho sentito la prima esplosione. Sono corsa alla finestra per sbirciare, quando sono stata spinta a terra dalla forte pressione causata da un'altra esplosione. In un primo momento non capivo, poi ho realizzato che la promessa israeliana di un'offensiva su ampia scala si stava materializzando. Il Ministro degli esteri Israeliano, Tzpi Livni, con le sue dichiarazioni nel meeting con il Presidente Egiziano Hosni Mubarak il giorno prima, non sono state vuote minacce.

Quello che ne è seguito sembra surreale. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato una cosa simile. È successo tutto velocemente ma il numero dei morti e la distruzione sono inconcepibili persino per me che ci sono in mezzo da poche ore. 6 i punti colpiti dal raid aereo israeliano. Probabilmente le immagini non saranno trasmesse dai canali americani. C'erano pile e pile di corpi nei punti colpiti. Se ci guardi in mezzo noti che pochi giovani sono ancora vivi, qualcuno solleva una mano di qua e di là. Probabilmente sono morti velocemente perché i loro corpi erano bruciati, molti avevano perso gli arti, ad altri uscivano le viscere e tutti giacevano in una piscina di sangue. Fuori casa mia (tra le due maggiori università di Gaza) un missile ha colpito un gruppo di ragazze, studentesse universitarie; erano state avvertite di non stare in gruppo, le rende un facile bersaglio, ma stavano aspettando l'autobus per andare a casa. Sette sono morte, quattro studentesse, tre dei bambini dei nostri vicini e un giovane uomo, della stessa famiglia, i Rayes.

Mentre scrivo, sento processioni funebri provenienti dall'esterno, guardo per un attimo fuori dalla finestra e vedo i tre giovani Rayes: passavano insieme tutto il tempo quando erano vivi e ora condividono lo stesso funerale. Niente ha potuto fermare mio fratello quattordicenne dal correre fuori per vedere i corpi dei suoi amici giacere nella stessa strada dove erano stati uccisi. Da quel momento non ha più detto una parola.

Cosa ha voluto dire Olmert quando ha dichiarato che noi, gli abitanti di Gaza, non siamo i suoi nemici, ma che solo Hamas e la Jihad Islamica sarebbero state il target dell'aggressione? Ci ha presi in giro? C'è forse qualche militare di Hamas fra le dozzine di bambini morti e feriti sulla strada del ritorno da scuola? Poco dopo, in fondo alla mia via e circa mezzora dopo il primo attacco, è successo che tre ragazze sono passate in uno dei punti dove un missile ha colpito la sede del Commando Generale della Sicurezza. I corpi delle ragazze sono scoppiati in mille pezzi coprendo la strada da un lato all'altro. Nei luoghi dei bombardamenti si recano le persone per riconoscere i famigliari fra le macerie. Le strade sono coperte dai corpi dei morti, braccia, gambe, piedi, qualcuno con le scarpe, altri senza. La città è in stato di allarme, panico e confusione, i cellulari non funzionano, gli ospedali e gli obitori sono bloccati e alcuni morti giaciono ancora nelle strade con i famigliari raccolti a cerchio che baciano i loro visi.

Fuori dai palazzi distrutti i vecchi inginocchiati piangono la magra speranza di ritrovare i propri figli ancora vivi, svanita, dopo aver visto cosa è successo al palazzo dove si trovavano o loro uffici. Poi l'dentificazione dei morti; i dottori stanno facendo un duro lavoro per raccogliere le parti dei corpi e ridarli alle famiglie. La hall dell'ospedale sembra un mattatoio. È peggio di qualsiasi film dell'orrore ci si possa immaginare. Il pavimento è coperto di sangue, i feriti sono appoggiati ai muri o giaciono a terra, sul pavimento, a fianco della morte. I dottori lavorano freneticamente e i feriti che non rischiano la vita vengono rispediti a casa. Una mia parente è stata ferita da un pezzo di vetro volante entrato dalla finestra, ha un taglio molto profondo proprio nel mezzo della sua faccia. È stata rimandata a casa, troppe persone hanno bisogno di attenzioni mediche più urgenti. Il marito, dentista, l'ha portata nella sua clinica e le ha ricucito la faccia con l'anestesia locale. 200 persone sono morte oggi nel raid aereo israeliano. Questo significa 200 processioni funebri, qualcuna già oggi, la maggior parte probabilmente domani. E pensare che ieri queste famiglie erano preoccupate per il cibo, e l'elettricità. A questo puntio penso che loro - attualmente tutti noi - saremmo pronti a mettere da parte ogni cartello di Hamas per sempre solo per fermare quello che sta succedendo. La bomba è scoppiata molto vicina alla mia casa. La maggior parte della mia "famiglia estesa" vive in quest'area. La mia famiglia sta bene, ma due case dei miei zii sono state colpite. I gazawi possono piangere stanotte. Israele ha promesso che per il momento non ci saranno più raid aerei. La gente sospetta che il prossimo passo saranno le uccisioni mirate, che significa inevitabilmente dozzine di passanti innocenti il cui destino è stato venduto.

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