venerdì, dicembre 19, 2008
MISNA - L’Iraq continua a essere il paese più a rischio per gli operatori dell’informazione. In base a un rapporto diffuso, come ogni anno, dal Comitato per la protezione dei giornalisti (un’organizzazione non governativa americana), nel 2008 in Iraq sono morti 11dei 41 giornalisti rimasti uccisi in tutto il mondo in connessione con il loro lavoro; dall’inizio della guerra nel 2003, il bilancio è di 136 giornalisti e 51 operatori morti. Il dato di quest’anno è comunque in calo rispetto alle 32 vittime del 2006 e del 2007 e ha contributo a una riduzione del dato generale sceso da 65 a 41. In Pakistan, Afghanistan, Sri Lanka e India, paesi con diversi problemi di sicurezza, hanno perso la vita 13 cronisti; tre hanno perso la vita durante le recenti violenze in Thailandia, altri tre durante il conflitto tra Russia e Georgia. In Sudamerica resta il Messico il paese dove è più pericoloso fare informazione.

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