Korazym - È necessario sperimentare sempre nuove soluzioni nel campo della comunicazione “affinché la Chiesa continui ad essere presente con il suo messaggio ‘nel grande areopago’ della comunicazione sociale e non si trovi estranea agli spazi in cui innumerevoli giovani navigano alla ricerca di risposte e di senso per la loro vita”: è la sollecitazione che il Papa ha rivolto ai dipendenti, collaboratori e consiglieri del Centro televisivo vaticano, ricevuti oggi in udienza con i familiari, in occasione del 25esimo anniversario della fondazione del Ctv.
“Dovete cercare le vie per diffondere, in forme nuove, voci e immagini di speranza attraverso la rete telematica che avvolge il nostro pianeta con maglie sempre più fitte” ha aggiunto. Quindi ha osservato: “Oggi internet chiama a una integrazione sempre crescente della comunicazione scritta, sonora e visiva, e sfida quindi ad allargare e intensificare le forme di collaborazione fra i media che sono al servizio della Santa Sede”. In effetti “vedere il Papa è stato il desiderio che ha condotto a Roma innumerevoli pellegrini. Questo desiderio oggi può, almeno in parte, essere soddisfatto grazie alla radio e alla televisione”, grazie alle quali “un numero sempre più grande di fedeli può seguire, in diretta o in differita, ciò che avviene al centro della Chiesa” e essere informato “sulla vita e sull’insegnamento della Chiesa nel mondo di oggi, a servizio della dignità della persona umana, della giustizia, del dialogo e della pace”. “Coraggio, dunque – è l’esortazione finale -. La modesta entità della vostra struttura in confronto alla grandezza dei compiti non vi spaventi. Tante persone, grazie al vostro lavoro, possono sentirsi più vicine al cuore della Chiesa”.
“Dovete cercare le vie per diffondere, in forme nuove, voci e immagini di speranza attraverso la rete telematica che avvolge il nostro pianeta con maglie sempre più fitte” ha aggiunto. Quindi ha osservato: “Oggi internet chiama a una integrazione sempre crescente della comunicazione scritta, sonora e visiva, e sfida quindi ad allargare e intensificare le forme di collaborazione fra i media che sono al servizio della Santa Sede”. In effetti “vedere il Papa è stato il desiderio che ha condotto a Roma innumerevoli pellegrini. Questo desiderio oggi può, almeno in parte, essere soddisfatto grazie alla radio e alla televisione”, grazie alle quali “un numero sempre più grande di fedeli può seguire, in diretta o in differita, ciò che avviene al centro della Chiesa” e essere informato “sulla vita e sull’insegnamento della Chiesa nel mondo di oggi, a servizio della dignità della persona umana, della giustizia, del dialogo e della pace”. “Coraggio, dunque – è l’esortazione finale -. La modesta entità della vostra struttura in confronto alla grandezza dei compiti non vi spaventi. Tante persone, grazie al vostro lavoro, possono sentirsi più vicine al cuore della Chiesa”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.