venerdì, dicembre 19, 2008
Anche il Vescovo approva il referendum per l'acqua

Rivist@ - A Nola domenica si vota per ripubblicizzare il servizio idrico. Anche il Vescovo Beniamino De Palma si è schierato al fianco dei cittadini per preservare l'acqua come bene comune, ma d'altronde anche il Papa, tempo fa aveva affermato che "non poche tensioni minacciano la pace, tra di esse particolarmente insidiose sono le disuguaglianze nell'accesso ai beni essenziali come il cibo, l'acqua, la salute, la casa". Comunque il comitato napoletano ha incassato anche il nulla osta del prefetto per il corretto svolgimento delle votazioni. Ma la strada è tutt'altro che spianata, infatti, qualcuno afferma che non si può fare nulla contro la gestione integrata che è attualmente affidata alla società Gori, accusata di aver quasi azzerato la pressione idrica in alcuni condomini insolventi senza avvertire il sindaco dell'estrema sanzione che la società intendeva inferire ai suoi morosi.

"Volete Voi che la gestione delle risorse idriche sia affidata esclusivamente ad un ente pubblico?", è questo il quesito al quale i cittadini volani saranno chiamati a rispondere con un "si/ no" come nella tradizione referendaria. Perché il referendum sia valido dovrà essere raggiunto il quorum (pari al 50%+1) degli elettori Nolani che ammonta a circa 14.500 votanti residenti tra Nola e frazioni. L'appuntamento seppur prossimo è alle prese con la costruzione e gli adattamenti necessari volti al miglior funzionamento e alla maggiore partecipazione popolare. Nelle ultime ore è giunto il Nulla Osta del Prefetto di Napoli contro ogni previsione della Prof.ssa Avv. Alfonsina De Felice, Presidente dell'Ambito ATO3 Campania, che in extremis aveva tentato una manovra dai toni intimidatori nei confronti del Consiglio Comunale e del Sindaco di Nola. La reazione di alcuni capigruppo consiliari, ancora una volta, immemori della delibera assunta all'unanimità circa l'ammissibilità del referendum ha comportato una sorta di incertezza nell'attivazione della macchina burocratica, con pedissequa osservanza delle norme regolamentari. Ciò ha determinato l'accorpamento dei seggi elettorali presso le case comunale e circoscrizionali nonché presso cespiti di proprietà del Comune, ingenerando una giustificabile confusione nell'elettorato, abituato da anni a far riferimento ai consueti seggi elettorali. Le zone periferiche, per esempio, sono state indirizzate a seggi molto distanti. Alcune frazioni, ed in particolare quella di Cinquevie (circa 2.800 votanti) distano anche 6 Km dal seggio assegnato. Per questi motivi e per facilitare l'accesso ai seggi, il Comitato confida nella fattiva collaborazione dell'Amministrazione affinché vengano istituite delle navette che facciano servizio di spola continuo tra tutte le aree periferiche e i seggi di competenza. La macchina è quasi pronta, ma c'è da stare attenti in un territorio fortemente influenzato dal malaffare che potrebbe avere tutti gli interessi a sviluppare un vero e proprio business con l'acqua, come sta succedendo nel quartiere Zen di Palermo, ma questa è un'altra storia.

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