martedì, dicembre 16, 2008
Amnesty International (Messico) - Il 17 aprile 2008, l'esercito ha arrestato cinque membri dell'Organizzazione del popolo nativo me'phaa (Opim) accusandoli dell'omicidio di Alejandro Feliciano Garcia, avvenuto il 1° gennaio 2008 a El Camelote, nello Stato del Guerrero. Successivamente, in relazione allo stesso caso, sono stati emessi altri dieci mandati d'arresto nei confronti di altrettanti membri dell'Opim. Amnesty International ritiene che le accuse contro i 15 membri dell'Opim siano da ricollegare alle loro attività svolte in difesa delle comunità native.

Una delle cinque persone arrestate è accusata di aver sparato alla vittima, mentre gli altri di aver incitato il delitto. Tuttavia, tali accuse si basano su testimonianze deboli e senza fondamento. Il 7 luglio, la difesa ha fatto ricorso per chiedere la revisione della decisione del giudice che, il 20 ottobre, ritenendo le prove insufficienti ha ordinato il rilascio di quattro uomini. Nonostante la decisione del giudice, i quattro si trovano ancora in prigione.

L'Opim è stata fondata nel 2002 per difendere e promuovere i diritti del popolo nativo me'phaa (tlapanecas) in Messico. Nello Stato del Guerrero, dove vivono 116mila me'phaa, si registrano elevati livelli di emarginazione e uno degli indici più bassi di sviluppo umano del paese. L'organizzazione è composta da oltre 300 attivisti che lavorano per promuovere le tradizioni e i costumi culturali del popolo me'phaa. Porta avanti campagne per il riscatto sociale e per lo sviluppo economico delle comunità native, chiedendo giustizia per le violazioni dei diritti umani di queste persone.

Gli attivisti dell'Opim continuano a subire minacce e intimidazioni; negli anni numerosi leader dell'organizzazione sono stati assassinati e alcuni attivisti sono sotto vigilanza. Il 9 febbraio 2008 fu sequestrato l'attivista Lorenzo Fernandez Ortega. Il giorno seguente il suo corpo fu ritrovato ad Ayutla - Los Libres. Nonostante i segni di tortura, non fu eseguita alcuna autopsia e le indagini furono chiuse. Poco prima della sua morte, Lorenzo aveva confidato alla sorella Ines Fernandez Ortega di sentirsi minacciato, dopo essere stato fermato da uomini non ben identificati e interrogato sul suo lavoro.

Amnesty International chiede alle autorità messicane di rispettare e riconoscere il lavoro legittimo dell'Opim a difesa dei diritti umani del popolo nativo me'phaa.

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