sabato, gennaio 03, 2009
Agi.it - Cagliari: "Ho le cartelle dietetiche di tutti i centenari. Voglio ottenere la formula chimica della longevita': pensate al riflesso che avrebbe la dieta sarda nel mondo, i nostri prodotti sarebbero richiesti in ogni angolo della Terra. Sarebbe la scoperta piu' importante degli ultimi secoli". Cosi' il ricercatore Luca Deiana, a capo dell'equipe del progetto "Akea" (acronimo dell'espressione in sardo "A kent'annos", a cent'anni), spiega in un'intervista al quotidiano 'L'Unione sarda' l'obiettivo cui lavora una ventina di specialisti, tra medici, biologi e demografi. Avviato nel 2007, il progetto, che tiene sotto controllo i centenari nei 377 comuni sardi, dispone di 1.300 nomi registrati nell'archivio di longevita'. La Sardegna vanta una media di 22 centenari ogni 200.000 abitanti. Deiana, 65 anni, direttore della Scuola di specializzazione di Biochimica clinica dell'universita' di Sassari, spiega che l'isola contende il primato di concentrazione di centenari ai giapponesi di Okinawa. Quelli sardi, che vivono soprattutto nella regione centrale e in alcuni paesi del Sassarese, "soprattutto in passato", spiega lo scienziato, "si sono nutriti con prodotti locali, latte e derivati, coltivazioni della zona, tutti ultrasani" ed "eccetto rare eccezioni, bevono quotidianamente un bicchiere di vino, quasi sempre rosso. Pochissimi fumano". E fanno anche l'amore, anche se per pudore preferiscono non parlarne. "Ti dicono: 'Dottore, non mi chieda questo'", spiega il responsabile del progetto Akea, finanziato con fondi di enti pubblici, fra cui la Regione, la Duke University della Carolina e il Max Planck Institute. "Comunque", sottolinea, "tecnicamente sono in grado di farlo. Abbiamo avuto casi di novantacinquenni che si sono lamentate dell'attivita' sessuale eccessiva del marito".


È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Very good!

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