Oltre 100mila persone, semplici cittadini e membri dei sindacati degli insegnanti e dei media, sfilano con le candele contro le politiche del presidente Lee Myung-bak. Oggetto delle manifestazioni le leggi sulla stampa, sui servizi di sicurezza e sul test di ammissione.
Seoul (AsiaNews) - Oltre 100mila persone hanno manifestato contro le “leggi pericolose”, provvedimenti presi dall’esecutivo del premier Lee Myung-bak accusato di trascinare il Paese verso una deriva antidemocratica. Le “vicious laws” riguardano in particolare le libertà dei media, la gestione dei servizi di sicurezza ed il nuovo metodo per l’ammissione a tutti i livelli scolastici, denominato ilje gosa, che per molti docenti e altrettante famiglie risulta discriminatorio.
Nella notte di Capodanno, nei vari luoghi pubblici in cui la popolazione si è raccolta per festeggiare l’arrivo del 2009, migliaia di persone si sono presentate munite di candele riproponendo un metodo di protesta contro il premier già usato nell’estate del 2008 (nella foto le manifestazioni di giugno contro le leggi per l’importazione della carne dagli Usa). Anche la torre della campana di Bosingak sul Jong-no, luogo simbolo della capitale, ha visto la presenza dei manifestanti.
I dimostranti sono stati convocati con il passa-parola via internet attraverso siti come Anti-MB Café, Society of Candlelight Demonstration Arrestees e Citizen Action to Eradicate Traitorous Groups. Tra di loro anche rappresentanti dei sindacati aderenti al National Union of Media Workers (Numw) a del Korean Teachers and Education Workers Union (Ktu).
Per manifestare il loro disaccordo con le scelte del governo, sostenuto dalla solida maggioranza del Grand National Party di Myung-bak, i dimostranti hanno composto sulla strada alcuni slogan di protesta con le candele. Oltre 160 squadre della polizia hanno controllato lo svolgimento della manifestazione presso la campana di Jongo.
Il reverendo Jeong Yeon-gil, tra i promotori della cosiddetta marcia della candele di Bosingak, ha affermato: “La dimostrazione di oggi è un segnale di allerta. Se continuano a ignorare la volontà del popolo verranno giudicati a tempo debito”
I membri del Numw hanno preso parte alle manifestazioni allo scopo di denunciare le scelte del governo in materia di controllo sui media. Essi hanno annunciato di voler proseguire nella protesta anche per i primi giorni del 2009. Oltre 2mila lavoratori aderenti al sindacato si erano ritrovati nel pomeriggio davanti all’Assemblea nazionale per promuovere uno sciopero nazionale contro “le misure di blocco dei media e per la protezione della democrazia”. Nella serata gli stessi dimostranti hanno poi sfilato con le candele davanti al Korea Press Center sulla Sejongno Boulevard distribuendo volantini alla popolazione per manifestare scopo e ragioni della manifestazione.
Seoul (AsiaNews) - Oltre 100mila persone hanno manifestato contro le “leggi pericolose”, provvedimenti presi dall’esecutivo del premier Lee Myung-bak accusato di trascinare il Paese verso una deriva antidemocratica. Le “vicious laws” riguardano in particolare le libertà dei media, la gestione dei servizi di sicurezza ed il nuovo metodo per l’ammissione a tutti i livelli scolastici, denominato ilje gosa, che per molti docenti e altrettante famiglie risulta discriminatorio.
Nella notte di Capodanno, nei vari luoghi pubblici in cui la popolazione si è raccolta per festeggiare l’arrivo del 2009, migliaia di persone si sono presentate munite di candele riproponendo un metodo di protesta contro il premier già usato nell’estate del 2008 (nella foto le manifestazioni di giugno contro le leggi per l’importazione della carne dagli Usa). Anche la torre della campana di Bosingak sul Jong-no, luogo simbolo della capitale, ha visto la presenza dei manifestanti.
I dimostranti sono stati convocati con il passa-parola via internet attraverso siti come Anti-MB Café, Society of Candlelight Demonstration Arrestees e Citizen Action to Eradicate Traitorous Groups. Tra di loro anche rappresentanti dei sindacati aderenti al National Union of Media Workers (Numw) a del Korean Teachers and Education Workers Union (Ktu).
Per manifestare il loro disaccordo con le scelte del governo, sostenuto dalla solida maggioranza del Grand National Party di Myung-bak, i dimostranti hanno composto sulla strada alcuni slogan di protesta con le candele. Oltre 160 squadre della polizia hanno controllato lo svolgimento della manifestazione presso la campana di Jongo.
Il reverendo Jeong Yeon-gil, tra i promotori della cosiddetta marcia della candele di Bosingak, ha affermato: “La dimostrazione di oggi è un segnale di allerta. Se continuano a ignorare la volontà del popolo verranno giudicati a tempo debito”
I membri del Numw hanno preso parte alle manifestazioni allo scopo di denunciare le scelte del governo in materia di controllo sui media. Essi hanno annunciato di voler proseguire nella protesta anche per i primi giorni del 2009. Oltre 2mila lavoratori aderenti al sindacato si erano ritrovati nel pomeriggio davanti all’Assemblea nazionale per promuovere uno sciopero nazionale contro “le misure di blocco dei media e per la protezione della democrazia”. Nella serata gli stessi dimostranti hanno poi sfilato con le candele davanti al Korea Press Center sulla Sejongno Boulevard distribuendo volantini alla popolazione per manifestare scopo e ragioni della manifestazione.
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