lunedì, marzo 30, 2009
Dalla nostra corrispondente Masal Pas Bagdadi

Che cos’è una crisi?
Una crisi è una rottura tra il cuore e il cervello.
Finché la ragione e i sentimenti funzionano come le due parti di un ingranaggio, ognuno compensa gli svantaggi dell’altro e in questo modo l’essere può funzionare. Appena i due poli si dissociano i sentimenti più immediati, più potenti prendono il sopravvento.
E’ il disordine, è la crisi. Siccome i sentimenti non sono più guidati dalla coscienza possono portare l’essere allo smarrimento.
(maestro chassidico)

Nel mio libro "Proprio a me doveva capitare?" (Ed. F.Angeli) ho approfondito le problematiche psicologiche e pratiche che le coppie genitoriali devono affrontare quando si stanno separando. Il mio intento in questo trattato è diminuire il più possibile le sofferenze che ogni separazione provoca ai protagonisti, anche in quelle separazioni meno dolorose.

Ogni separazione, seppure necessaria o desiderata, equivale psicologicamente a un terremoto che si abbatte sulla terra; i danni investono tutti e la “riparazione” è lenta. Il trauma o la crisi, oltre alla sfera materiale, tocca corde profonde di ordine psicologico da non sottovalutare. Nell’atto della separazione scatta in primo luogo la preoccupazione della gestione di ordine pratico (legate ai figli, ai soldi, alla casa); questo spinge i genitori a concentrare le loro energie e le loro preoccupazioni su un terreno emotivo più facile da gestire.
Nella mia esperienza lavorativa ho verificato che in questi momenti di crisi le buone promesse spariscono, e anche i genitori più sensibili alle emozioni che provoca la situazione “cascano”, involontariamente, in reazioni incontrollate: vecchi rancori, rabbie, accuse reciproche, ingiustizie, ripicche, pretese sui figli, sui soldi e cosi via…. E’ facile che in questo clima si scatenino “guerre” infinite tra i coniugi, sia a livello personale che legale, che sfociano a volte in disprezzi reciproci che fanno dimenticare il più elementare rispetto umano.
In mezzo a questo “inferno” stanno i bambini. Non ci sono più papà e mamma uniti per garantire la stabilità della loro vita familiare. La disfatta mina in profondità la psiche dei figli, anche di quelli più grandi. I bambini si sentono inquieti, abbandonati…. Le loro ansie si riversano anche fuori dell’ambito familiare, spesso la tensione si sfoga con eccessiva violenza a scuola, attacchi di panico, depressioni o altre regressioni di vario genere.

Nel libro ho affrontato e analizzato tutti i punti salienti della coppia, dei figli, della gestione comune dei bambini, dei sensi di colpa, dei diritti dei bambini di essere sostenuti e non usati come merce di ricatto, degli avvocati, dei tribunali. E propongo al lettore il “da farsi” per sostenerlo. A volte il mio aiuto è per i genitori a volte è per i figli. I figli comunque sia, soffrono sempre e non sono mai abbastanza grandi quando papà e mamma divorziano. E’ comune che i genitori, presi dalla loro situazione drammatica, perdano di vista l’angoscia dei figli in quanto loro possono sembrare al apparenza tranquilli.
E’ altrettanto vero che i genitori a parole affermano che non vorrebbero fare soffrire i figli, ma le cose sfuggono loro di mano più di quanto immaginano. A volte, (anche se ci fa dispiacere), dobbiamo fare i conti con sentimenti distruttivi e sgradevoli che non pensavamo di avere o sentire nei confronti della persona che ha vissuto con noi per tanto tempo. E’ utile in questo periodo chiedere aiuto a esperti di mediazione familiare o a psicoterapeuti per evitare almeno in parte le sofferenze inutili.

In "Proprio a me doveva capitare?" volevo, oltre a focalizzare l’attenzione del lettore su un argomento così delicato, anche dare consigli utili, una sorta di “manuale di pronto soccorso” per chi si sta separando.
Penso che bisogna aiutare i bambini in modo concreto a elaborare e superare le difficoltà, anche in ambito scolastico. E’ ora di“rimboccarsi le maniche” e studiare più a fondo un fenomeno che intacca tutte le sfere sociali senza alcuna distinzione. Voglio precisare che il fatto che le separazioni e i divorzi siano aumentati, non ha eliminato o diminuito il dolore e le rabbie a riguardo.

Purtroppo le ripercussioni della separazione non si concludono con il divorzio ma a volte durano per anni.
Dopo tutto quello che ho affermato, sono comunque conscia che affrontare la separazione con intelligenza ed equilibrio non è facile per nessuno. Il titolo di questo libro è un lamento doloroso di un bambino di 8 anni che ho avuto in cura. E’ come se dicesse “Cosa ho fatto di male perché mi capitasse una disgrazia del genere?”. Sicuramente questa frase condensa in sé tutta l’essenza emotiva e psicologica che sente ogni bambino che vive l’esperienza di una famiglia che si sgretola e va a pezzi.

"Proprio a me doveva capitare?" è l’urlo di dolore dei bambini che va ascoltato, e non in tribunale ma dai propri genitori e familiari! "Proprio a me doveva capitare?" ha questo obbiettivo!

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