venerdì, maggio 08, 2009
Il Centro Missionario dell'Ordine Francescano Secolare è l'organo dell'O.F.S. che organizza le attività missionarie dei francescani secolari che scelgono di passare un periodo della loro vita svolgendo un'opera missionaria in una delle Missioni gestite dall'Ordine. Lucia Iorio si trova in Romania proprio come Missionaria dell'O.F.S. e ci racconta il senso di una scelta di vita che l'ha portata a vivere questa esperienza straordinaria che è la Missione.

Sono laici missionari francescani quanti “intendono rendere presente il carisma del comune Serafico Padre nella vita e nella missione della Chiesa” (Regola Ofs - art. 1) ed in modo specifico, “vogliono impegnarsi nella missione della Chiesa , sia nel campo della prima evangelizzazione e della cooperazione missionaria, come nel campo della solidarietà tra i popoli”. Ed è attraverso questo particolare servizio o ministero di testimonianza e annuncio del Vangelo prioritariamente a coloro che ancora non lo conoscono e alla maniera di S. Francesco per mezzo della Professione, che essi saranno spinti dallo Spirito a raggiungere la perfezione della carità del proprio stato secolare …. (Regola Ofs art. 2 )

Volendo fare proprie queste parole una giovane coppia di sposi di Vittoria (Ragusa) chiese informazione al proprio padre assistente su dove e come potessero formarsi e scoprirono che non esisteva un centro di formazione specifico per i francescani. Praticamente chiunque volesse vivere un periodo della propria vita al servizio missionario poteva partire solo se inviato dalla propria Diocesi, a volte anche senza una specifica formazione. La coppia allora decise di interpellare alcuni referenti Ofs per avere consigli e gli fu suggerito di dedicarsi, prima ancora di partire per la Missione, alla formazione di altri laici intenzionati ad intraprendere il percorso missionario. Dovevano avere autonomia finanziaria, trovare una Fraternità con una struttura che li accogliesse per potersi dedicare a questa nuova missione. La Ministra nazionale Manuela Di Nunzio li spronò e gli incoraggiò in questa iniziativa. Iniziò per loro un cammino itinerante attraverso le Fraternità e durante un incontro a Roma con i Ministri nazionali la loro testimonianza fu raccolta con grande intuizione dall’allora Ministro di Borgo S. Lorenzo, Marcello Degli Innocenti. Fu così che 10 anni fa Umberto e Salvatrice Virgadaula (in attesa del loro primo bambino Stefano) arrivarono a Borgo S. Lorenzo (FI). Questa Fraternità ricchissima di iniziative e di attività tutte atte all’accoglienza e alla condivisione, non solo prese con se questi fratelli ma gli offrì anche il lavoro e la struttura dove poter iniziare questo servizio. Iniziarono i primi incontri , che presto diventarono convegni, successivamente si attivarono i primi campi lavoro e nacquero le prime vocazioni.

Ciò che ha innamorato tanti di noi che fin dall’inizio hanno creduto alla validità di questo progetto è stata la possibilità intravista di una missione che nascesse dal basso, dell’uomo verso l’uomo. Non una istituzione che si prefiggesse di fare tante cose, ma persone che volevano avvicinare altre persone, le più povere, le più emarginate, le ultime. Non grandi strutture ma vivere nella più completa semplicità e condividere il disagio e soprattutto dare la priorità all’ascolto.

In questo contesto è importante anche ricordare la dimensione “fidei donum” , una figura di missionario istituita 50 anni fa dal papa Pio XII ed è composta sia da laici, che da suore e frati che partono per la Missione non a vita, ma a tempo. E’ uno scambio, un dono tra le Chiese. Chi torna riporta con se ‘ricchezza spirituale’ che restituisce sotto forma di testimonianza alla Chiesa da cui è partito.

Cinque anni fa la prima coppia, Marco e Ilaria Petri, in attesa del loro primo figlio Lorenzo sono partiti per Guanare (Venezuela) in un ‘barrio’ (una piccola casetta di due stanze) vicino alla Chiesa di S. Antonio dove due frati conventuali portavano avanti il loro apostolato. Qui hanno vissuto i primi sei mesi ascoltando e guardando quella che era la realtà locale, solo dopo aver compreso la mentalità e le angosce di quelle persone è cominciato il loro lavoro con i bambini di strada e con le famiglie disagiate. Dettero vita anche ad un gruppo di volontariato e riattivarono il centro pastorale chiuso ormai da molti anni. A Guanare vi è anche una fraternità O.F.S.
Nel frattempo dopo la nascita di Cristiana, Umberto e Salvatrice hanno consegnato nelle mani di Alfonso Petrone il testimone della direzione del Ce.mi.Ofs e finalmente dopo sette anni di grande lavoro hanno potuto realizzare la loro vocazione missionaria partendo per Onesti (Romania).

Sempre nello spirito di comunione i luoghi scelti per la missione devono avere il supporto spirituale del I ° Ordine. Ad Onesti sono presenti i padri cappuccini della Provincia di Napoli da circa 17 anni, sotto la direzione della loro opera missionaria è stato costruito il Santuario del Beato Geremia, (ora Basilica Minore) annesso al liceo cattolico che attualmente conta circa 200 allievi sapientemente guidati da padre Mario, cappuccino di Roma. Questa ‘casa di preghiera per l’ecumenismo’ ha dato vita ad una bellissima realtà di fraterna cristianità. L’Ofs locale conta circa 20 professi.

Marco e Ilaria sono rientrati dal Venezuela prima della fine dei tre anni per poter fare nascere il loro secondogenito Giacomo in Italia e dopo pochi mesi sono stati sostituiti da Eugenio e Elisabetta con la piccola Sara ed hanno proseguito il lavoro portando a termine quest’anno il progetto della costituzione della Custodia di Nuestra Senora de Coromoto, che è diventata Parrocchia. Quest’anno finisce il loro mandato e ritornano in Italia con un’altra bambina Teresa e in attesa del maschietto che nascerà a settembre. Anche Umberto e Salvatrice hanno avuto il loro terzo figlio Francesco in Romania, e Marco e Ilaria la loro terza figlia Stella. Penso che raccontare di queste nascite di bambini durante il periodo missionario possa lasciar intendere a voi lettori quanta serenità e felicità possa generare in una coppia un’ esperienza così intensa come quella della missionarietà laica secondo lo spirito francescano.

Il Ce.Mi.Ofs oltre alla formazione del laicato missionario si occupa anche dei problemi di Giustizia e Pace.

“Nel mondo tante situazioni domandano guarigione, cioè Giustizia, Pace e promozione umana. Chi parte non va a fare tutto, ma coagula la generosità di tanti, rende credibile la speranza. Chi più dei laici vive la concretezza delle situazioni? Qui in questa cultura occidentale dove Dio è sempre più ai margini, dove l’uomo si sente il protagonista della storia, in questo mondo che ha globalizzato i mercati e la miseria destabilizzando ogni tradizione, dove culture e religioni sono incerte tra sfaldamento e integralismo, mentre il bisogno assorbe i poveri, e il senso della vita inquieta i ricchi, proprio qui è divenuto importante e urgente l’impegno dei laici cristiani missionari: ‘essere nel mondo come cristiani’ adulti e responsabili, guardando Gesù e guardando l’umanità”. (Tratto da: l’urgenza della missione ad gentes e la partecipazione dei laici di padre Vittorio Farronato missionario comboniano).

Noi francescani missionari partecipiamo alla vita e alla missione di Gesù ispirati da quei valori di amore e fraternità che sono il pane quotidiano che ispira le nostre azioni. Senza l’esempio di Gesù e del nostro serafico Francesco non potremo donare l’amore e i sorrisi di cui i poveri e i sofferenti che incontriamo hanno bisogno. Gesù non ha altro che le nostre mani.
Nell’agosto 2008 è stato festeggiati il decennale del Ce.Mi, lungo questo percorso è maturata anche la mia vocazione che si è concretizzata il 13 luglio dello stesso anno, quando ho ricevuto dalle mani del Vescovo di Prato Gastone Simoni il mandato missionario. Il 16 luglio sono partita per la Romania.


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