martedì, giugno 30, 2009
del nostro redattore Carlo Mafera

L’impatto che la stampa ebbe sul mondo occidentale fu immediato ma nello stesso tempo diversificato in relazione all’ambiente in cui si diffuse. Ci fu generalmente un’accoglienza notevole della nuova invenzione, ma anche un rifiuto pregiudiziale. Proprio il filosofo Leibniz temeva una banalizzazione ed eccessiva diffusione della cultura che, a suo giudizio, sarebbe degenerata in una confusione delle idee. Ma, a parte questa singolare opinione, la diffusione della cultura attraverso il testo stampato, apportò dei grossi vantaggi alla divulgazione delle idee stesse.

Certo, non si sa bene se fu il Rinascimento con le sue spinte libertarie a stimolare tale invenzione o se fu l’opposto. Resta però il fatto che la stampa ebbe una grande influenza per la circolazione della cultura. Non a caso viene affermato da più parti che la Riforma di Lutero prese piede, anche per questo nuovo mezzo di informazione e comunicazione sociale (come la radio fu per il nazismo in epoca successiva).

Nei primi secoli dell’invenzione, il XV e il XVI, si stamparono prevalentemente opere medievali, quelle che erano state scritte a mano dai famosi monaci amanuensi. Erano, per lo più testi classici che venivano scoperti da appassionati archivisti e storici che li salvavano dalle ritrascrizioni , i cosiddetti palinsesti, o dalla più prosaica pancia dei topi golosissimi della carta pecora. Rimasero quindi escluse dalla divulgazione stampata proprio le idee rinascimentali, tanto che qualcuno ebbe ad affermare che questa nuova invenzione non aveva contribuito all’accettazione delle nuove teorie della conoscenza.

L’avvento della stampa fece iniziare però un fenomeno a noi molto conosciuto: il consumo su larga scala. Il libro infatti rappresentò il primo genere di consumo a livello industriale, stimolando soprattutto gli studi universitari per i quali occorrevano allora delle disponibilità finanziarie non indifferenti, dati gli alti costi dei manoscritti. Da questo punto di vista la stampa ebbe il grande merito di ampliare notevolmente la classe degli studenti. Inoltre, come afferma Mc Luhan, “insegnò agli uomini come organizzare ogni altra attività su una base lineare e sistematica”. In altre parole l’arte tipografica fu l’antesignana dell’ industria moderna.

Ma forse i fenomeni più eclatanti che nacquero dalla stampa furono : “il pubblico”, espressione della massa di gente che sceglieva e giudicava le tesi proposte dall’autore, e poi “l’uomo moderno”, simbolo di un modo tutto nuovo di interpretare la realtà circostante e che rivendicava la propria autonomia di giudizio, la fiducia nella razionalità e nell’esperienza diretta nonché il desiderio di scoprire il mondo secondo questi nuovi criteri.

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