Lo scoppio è avvenuto stamattina durante una messa presieduta da mons. Orlando Quevedo. Il prelato parla solo di “attentatori”. L’esercito accusa il Fronte islamico Moro, che nega ogni responsabilità. La strategia della tensione va beneficio di entrambi i gruppi.
Manila (AsiaNews) – Cinque morti e almeno 45 feriti è il bilancio provvisorio per l’esplosione di una bomba all’esterno di una chiesa nel sud delle Filippine a Cotabato, nell’isola di Mindanao. L’esercito sospetta che l’attentato – avvenuto stamattina - sia opera dei ribelli del Fronte islamico di liberazione Moro (Milf) , ma alcuni loro leader negano ogni responsabilità. L’ordigno, piazzato vicino a un magazzino alimentare all’esterno della cattedrale dell’Immacolata Concezione, è scoppiato mentre officiava l’arcivescovo mons. Orlando Quevedo. Fra i morti vi sono una venditrice ambulante, una guardia che vigilava all’entrata della chiesa e un bambino di tre anni.
Mons. Quevedo non ha fatto alcuna supposizione. Egli si è limitato a dire che questo attentato non è “solo un crimine, ma un sacrilegio. Preghiamo tutti per la conversione degli attentatori. La violenza non porta a nulla”.
Membri dell’esercito hanno accusato il Milf che da anni si batte per l’indipendenza di Mindanao, ma negli ultimi anni aveva deciso di aprire un dialogo con il governo. Alcuni leader del Milf hanno negato ogni coinvolgimento nell’attentato.
Secondo alcuni esperti, la “strategia della tensione” è voluta non solo dal Milf – che alza la posta nei suoi dialoghi con il governo – ma anche dall’esercito che riceve ogni anno fondi per combattere la guerriglia.
Manila (AsiaNews) – Cinque morti e almeno 45 feriti è il bilancio provvisorio per l’esplosione di una bomba all’esterno di una chiesa nel sud delle Filippine a Cotabato, nell’isola di Mindanao. L’esercito sospetta che l’attentato – avvenuto stamattina - sia opera dei ribelli del Fronte islamico di liberazione Moro (Milf) , ma alcuni loro leader negano ogni responsabilità. L’ordigno, piazzato vicino a un magazzino alimentare all’esterno della cattedrale dell’Immacolata Concezione, è scoppiato mentre officiava l’arcivescovo mons. Orlando Quevedo. Fra i morti vi sono una venditrice ambulante, una guardia che vigilava all’entrata della chiesa e un bambino di tre anni.
Mons. Quevedo non ha fatto alcuna supposizione. Egli si è limitato a dire che questo attentato non è “solo un crimine, ma un sacrilegio. Preghiamo tutti per la conversione degli attentatori. La violenza non porta a nulla”.
Membri dell’esercito hanno accusato il Milf che da anni si batte per l’indipendenza di Mindanao, ma negli ultimi anni aveva deciso di aprire un dialogo con il governo. Alcuni leader del Milf hanno negato ogni coinvolgimento nell’attentato.
Secondo alcuni esperti, la “strategia della tensione” è voluta non solo dal Milf – che alza la posta nei suoi dialoghi con il governo – ma anche dall’esercito che riceve ogni anno fondi per combattere la guerriglia.
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