mercoledì, luglio 01, 2009
La solidarietà della Chiesa agli sfollati

RadioVaticana - Sono saliti a 17 i morti causati dal disastro ferroviario avvenuto a Viareggio nella notte tra lunedì e martedì scorsi. Sono inoltre 21 le persone in pericolo di vita per le gravissime ustioni riportate. I soccorritori della Protezione civile e i Vigili del fuoco scavano ancora tra i detriti alla ricerca dei dispersi. In questi drammatici momenti, proseguono poi le iniziative della Chiesa per aiutare gli sfollati. Nell’area del disastro resta ormai solo l’odore acre di gas bruciato. La zona della stazione di Viareggio è disabitata: centinaia di persone hanno dovuto lasciare le loro case colpite dall’esplosione o per consentire ai Vigili del fuoco di portare a termine le operazioni di svuotamento delle cisterne. Sulle operazioni di sgombero ascoltiamo Donatella Turri, direttrice della Caritas diocesana di Lucca:

“Le persone sfollate sono circa 1.100. L’evacuazione sarà breve, una o due notti. Ci sono poi altre, circa 400 persone, che sono più seriamente danneggiate, nel senso che le loro abitazioni hanno avuto dei danni ancora sono difficilmente quantificabili. L’intera città si è mossa in aiuto di quanti sono stati colpiti dal disastro. Molti hanno trovato riparo da parenti ed amici”.

Sono diverse, in particolare, le iniziative della Chiesa per sostenere gli sfollati e i familiari delle vittime. Ancora Donatella Turri:

“Diverse parrocchie della città hanno istituiti dei punti di raccolta per quanti sono stati evacuati dalle loro abitazioni. Sono stati allestiti anche dei punti di ristoro ed è stata indetta una veglia di preghiera in memoria delle vittime, questa sera, alle 21, nella parrocchia più grande della città. Inoltre, l’intera diocesi raccoglierà delle offerte che verranno destinate sia alle famiglie più bisognose sia alla Croce Verde, associazione che ha riportato danni molto ingenti”.

Ci sono poi realtà dove il dolore può trovare solo il conforto della preghiera. E’ quanto sottolinea padre Elzeario, Francescano e cappellano dell’Ospedale “Versilia” dove sono ricoverati diversi feriti, alcuni dei quali in condizioni gravi:

“Io, che sono anche cappellano dell’ospedale, sono stato nella sala di rianimazione ed ho potuto vedere i feriti più gravi. Vedere tutto questo non è stato facile. Ho prestato il servizio sacramentale ed ho visitato anche gli altri feriti ricoverati all’ospedale. Siamo sempre vicini ai loro familiari”.

Una vicinanza che la comunità dei frati di Viareggio e la parrocchia di Sant'Antonio non fanno mancare alle famiglie colpite dall’esplosione. Ancora padre Elzeario:

“La nostra Chiesa è rimasta aperta tutta la notte. Nelle sale della nostra parrocchia, abbiamo preparato i posti per gli sfollati, che purtroppo devono stare ancora fuori dalle loro abitazioni. Poi ci sono anche, di continuo, momenti di preghiera nelle nostre Chiese di Viareggio ed anche nella nostra Chiesa di Sant’Antonio, anch’essa molto colpita, perché questa strage è avvenuta a 200 metri dal nostro convento”.

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