martedì, luglio 07, 2009
Lettere di minaccia, intolleranza, arresti, sono gli episodi di xenofobia che ogni giorno le comunità d’immigrati e i rifugiati per lo più somali e dello Zimbabwe, subiscono in Sudafrica.

Radio Vaticana - A Città del Capo, precisa l’Agenzia Fides, sono i piccoli commerciati somali sfuggiti alla guerra civile a essere vittima delle azioni spesso intimidatorie; lettere di minaccia, scritte dai commerciati del posto, davano ai migranti pochi giorni di tempo per chiudere le attività e andarsene. L’associazione dei somali in Sudafrica ha denunciato il clima d’impunità che protegge gli autori di crimini xenofobi. Diversi gruppi per la difesa dei diritti umani in Sudafrica hanno criticato l'arresto, lo scorso fine settimana, di oltre 300 persone, soprattutto esuli dello Zimbabwe, che si erano rifugiati nella Central Methodist Church di Johannesburg. La polizia ha fatto irruzione nella Chiesa nelle prime ore di sabato scorso, in seguito ai numerosi reclami da parte di negozianti della zona i quali denunciavano casi di “vagabondaggio”. Le persone arrestate sono 344 tra cui molte donne, bambini e persone gravemente malate. Vittime dell’intolleranza quindi anche la Chiesa, un rifugio sicuro per circa 4mila esuli che dopo l’abbandono delle proprie case si spostano in cerca di sicurezza e di opportunità di lavoro in Sudafrica. Sono le comunità cristiane, tra cui quella cattolica, a offrire alla maggior parte degli esuli dello Zimbabwe cibo e cure mediche. (M.P)


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