Un gruppo di pigmei calca la scena centrale della 'Coupole', ad Algeri; poi è la volta dei tuareg, seguiti dai guerrieri masai che si esibiscono in una delle loro danze; in sottofondo canti tradizionali.
Agenzia Misna - Questi sono stati alcuni degli ingredienti dello spettacolo di apertura della II edizione del Festival panafricano - noto anche come 'Panaf' - su una trama raccontata da una voce narrante che ripercorreva la storia di un continente meraviglioso, colpito da secoli di violazioni, violenze, aggressioni mai terminate. Fino al 20 Luglio, strade, piazze e teatri della capitale algerina faranno da palcoscenico alle esibizioni di oltre 8000 artisti provenienti dal continente ma anche dal Brasile e dagli Stati Uniti dove milioni sono i discendenti degli africani che vi furono portati come schiavi. La II edizione del Festival, a 40 anni dalla prima, è stata organizzata ad Algeri su richiesta dell’Unione Africana (UA) e sta ricevendo grande attenzione dai media continentali; la prima edizione del 1969, era stata organizzata in un momento storico in cui molti paesi del continente stavano lottando per la loro indipendenza e per porre fine all’epoca coloniale;
l’edizione di quest’anno “è organizzata nel segno della rinascita” ha detto Jean Ping, Segretario generale dell'UA, aggiungendo che “i paesi africani sono impegnati oggi a lottare su altri fronti per la modernità e lo sviluppo socio-economico in un mondo colpito da una crisi globale”. Il pianeta è cambiato, ha sottolineato Ping, e l’Africa è a sua volta cambiata, in marcia “verso un’identità comune sigillata dalla nascita dell’Unione Africana”. Tanti gli eventi che si svolgeranno ad Algeri nelle prossime due settimane con protagonista unica l’Africa: esposizioni fotografiche, festival cinematografici, danze, canti, seminari, incontri culturali e la partecipazione di artisti e pubblico provenienti da ogni paese africano.
Agenzia Misna - Questi sono stati alcuni degli ingredienti dello spettacolo di apertura della II edizione del Festival panafricano - noto anche come 'Panaf' - su una trama raccontata da una voce narrante che ripercorreva la storia di un continente meraviglioso, colpito da secoli di violazioni, violenze, aggressioni mai terminate. Fino al 20 Luglio, strade, piazze e teatri della capitale algerina faranno da palcoscenico alle esibizioni di oltre 8000 artisti provenienti dal continente ma anche dal Brasile e dagli Stati Uniti dove milioni sono i discendenti degli africani che vi furono portati come schiavi. La II edizione del Festival, a 40 anni dalla prima, è stata organizzata ad Algeri su richiesta dell’Unione Africana (UA) e sta ricevendo grande attenzione dai media continentali; la prima edizione del 1969, era stata organizzata in un momento storico in cui molti paesi del continente stavano lottando per la loro indipendenza e per porre fine all’epoca coloniale;
l’edizione di quest’anno “è organizzata nel segno della rinascita” ha detto Jean Ping, Segretario generale dell'UA, aggiungendo che “i paesi africani sono impegnati oggi a lottare su altri fronti per la modernità e lo sviluppo socio-economico in un mondo colpito da una crisi globale”. Il pianeta è cambiato, ha sottolineato Ping, e l’Africa è a sua volta cambiata, in marcia “verso un’identità comune sigillata dalla nascita dell’Unione Africana”. Tanti gli eventi che si svolgeranno ad Algeri nelle prossime due settimane con protagonista unica l’Africa: esposizioni fotografiche, festival cinematografici, danze, canti, seminari, incontri culturali e la partecipazione di artisti e pubblico provenienti da ogni paese africano.
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