Proteggere le vittime dei conflitti armati e rispettare il diritto internazionale umanitario (Diu) con sincerità e buona fede: è l’appello di Jakob Kellenberger, presidente del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr/Icrc), in occasione del 60° anniversario delle Convenzioni di Ginevra.
Agenzia Misna - In una lunga descrizione dell’evoluzione delle guerre negli ultimi decenni, Kellengerber ha sottolineato le sfide e le difficoltà, in materia di rispetto del Diu, poste dalla cosiddetta ‘guerra al terrorismo internazionale’ avviata dopo gli attentati dell’11 Settembre 2001. “La natura dei conflitti continua ad evolversi, pertanto, anche il diritto internazionale si deve evolvere” ha detto il presidente del Cicr, insistendo sulla natura confusa dei nuovi conflitti. “I combattenti non indossano sempre divise o hanno armi in evidenza, i civili vengono usati come scudi umani, alcune funzioni militari vengono assegnate a società di sicurezza private (i contractor, Ndr), aumentano le operazioni militari in aree urbane densamente popolate, con armi pesanti o altamente esplosive”: situazioni che, ha precisato Kellenberger, tendono ad aumentare il coinvolgimento e la vulnerabilità dei civili nei conflitti armati. Le Convenzioni di Ginevra e i protocolli aggiuntivi sono trattati internazionali che fissano le regole essenziali per limitare le barbarie della guerra e proteggono le persone che non partecipano attivamente ai conflitti: civili, personale umanitario e sanitario, feriti, prigionieri, ammalati, naufraghi. Ricorre oggi l’anniversario delle quattro Convenzioni adottate a Ginevra il 12 agosto 1949. Sono 194 gli stati che le hanno ratificate, ovvero l’insieme dei paesi riconosciuti sovrani.
Agenzia Misna - In una lunga descrizione dell’evoluzione delle guerre negli ultimi decenni, Kellengerber ha sottolineato le sfide e le difficoltà, in materia di rispetto del Diu, poste dalla cosiddetta ‘guerra al terrorismo internazionale’ avviata dopo gli attentati dell’11 Settembre 2001. “La natura dei conflitti continua ad evolversi, pertanto, anche il diritto internazionale si deve evolvere” ha detto il presidente del Cicr, insistendo sulla natura confusa dei nuovi conflitti. “I combattenti non indossano sempre divise o hanno armi in evidenza, i civili vengono usati come scudi umani, alcune funzioni militari vengono assegnate a società di sicurezza private (i contractor, Ndr), aumentano le operazioni militari in aree urbane densamente popolate, con armi pesanti o altamente esplosive”: situazioni che, ha precisato Kellenberger, tendono ad aumentare il coinvolgimento e la vulnerabilità dei civili nei conflitti armati. Le Convenzioni di Ginevra e i protocolli aggiuntivi sono trattati internazionali che fissano le regole essenziali per limitare le barbarie della guerra e proteggono le persone che non partecipano attivamente ai conflitti: civili, personale umanitario e sanitario, feriti, prigionieri, ammalati, naufraghi. Ricorre oggi l’anniversario delle quattro Convenzioni adottate a Ginevra il 12 agosto 1949. Sono 194 gli stati che le hanno ratificate, ovvero l’insieme dei paesi riconosciuti sovrani.
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