lunedì, agosto 31, 2009
Conclusa con la premiazioni la terza edizione di "Life". La consegna del premio internazionale "Lupo di Gubbio", i riconoscimenti "Il senso di una vita". Sono stati questi i momenti clou della serata finale di Life in Gubbio.

di Anna Maria Minelli

Cappuccini.it - Un bilancio decisamente positivo da parte degli organizzatori Michele Afferrante e Filippo Mauceri per questa quattro giorni di immagini, musica e parole. La nostra città si conferma per il terzo anno consecutivo il luogo ideale in cui riflettere sulla vita in tutte le sue sfaccettature. Life in Piazza Grande ieri sera è stato un po' il fulcro della manifestazione e Paolo Bonolis, ormai un amico di Gubbio così come lo ha definito il sindaco Orfeo Goracci, è salito ancora una volta sul palco ai piedi di Palazzo dei Consoli per "interrogare" i suoi ospiti sul senso della vita.

"Lo confesso - aveva detto in conferenza stampa - sono ansioso di incontrare Dario Fo e parlare con lui, non ho mai avuto l'occasione di farlo". Ma se a Dario Fo è andato il premio il "Senso di una vita" per la cultura con la motivazione che attraverso il suo instancabile impegno artistico e civile ha fatto della sua intera vita un'opera d'arte, sono stati Nicola Piovani (per lui un ritorno a Gubbio dopo l'eccezionale concerto sotto l'albero a dicembre) a ricevere il premio per la musica (con le sue raffinate e intense composizioni, apprezzate nel mondo, ha saputo rendere semplice la musica ritenuta difficile) e Gigi Proietti per il teatro (perché con eclettismo artistico e uso sapiente della parola e del corpo ha saputo toccare le corde emotive del pubblico e dare dignità all'idea del teatro come arte popolare).

Altro momento importante quello che ha visto protagonisti due rappresentanti de "The Parents Circle" associazione di padri e madri che hanno perso i loro figli nella guerra fra i due popoli e che ora sostengono la pace e la riconciliazione. Wajeeh Tmaiza palestinese e Jaacov Guterman erano arrivati a Gubbio venerdì pomeriggio dopo aver camminato lungo il sentiero francescano.

A loro è stato consegnato il premio nato da una idea del vescovo di Gubbio Mario Ceccobelli, per aver saputo indicare, nel contesto del perdurante conflitto tra israeliani e palestinesi, una nuova via verso la pace. Non la vendetta per l'uccisione del proprio famigliare, ma interrompere la catena di violenza con un gesto di riconciliazione. La convivenza è possibile, è questo il messaggio forte lanciato da Gubbio. Ma Life in Gubbio è stata in questi giorni davvero un luogo fisico, artistico, letterario, teatrale per declinare la vita in tutte le sue forme ed espressioni.

Dagli incontri con Roberto Vecchioni e Carlo Lucarelli insieme a Marino Sinibaldi e Filippo La Porta e la lezione del filosofo Luigi Perissinotto. Ma ancora gli spettacoli di Vinicio Capossela e Vincenzo Costantino "Chinaski" presentati da Ernesto Assante. La Mostra del frate francescano Sividal Fial e l'anteprima nazionale di "Fili" di e con Erri de Luca. Poi nella serata finale anche tante musica con Stefano di Battista e Nicky Nicolai, apprezzato ritorno e il giovane prodigio della chitarra Giovanni Baglioni.

E da riconosciuto interista, non ha mancato Bonolis di scherzare sulla serata "L'anno scorso ho perso Inter-Sampdoria, quest'anno il derby. Devo aspettarmi che il prossimo anno ci sia una improbabile finale di champion?". Ha scherzato Bonolis, ma quando si parla del Ce.R.S. il centro studi che sostiene e che si occupa dell'assistenza domiciliare per i bambini disabili, il presentatore si fa serio e ricorda quanto ancora ci sia da fare soprattutto al sud.

Il ricavato della serata è andato all'associazione, così come quello delle vendite delle opere di Fila. E per la non stop dei quattro giorni di Life in Gubbio valga il commento di Lucarelli sempre ieri in conferenza stampa "Gubbio è uno dei posti in cui si può arrivare a ricercare il senso della vita"


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