sabato, novembre 28, 2009
Al Forum di Viterbo un incontro inaspettato, complice lo scioglimento dei ghiacciai Himalayani. I resti di un elicottero italiano schiantatosi sull’Everest nel ’73 durante una missione di soccorso sono stati recuperati trentasei anni dopo da Apa e Dawa Sherpa, le due guide nepalesi qui a Viterbo per l’appuntamento di Greenaccord. Oggi il figlio di uno dei militari sopravvissuti a quell’incidente stringe loro la mano: “E’ un grande giorno”.

Viterbo – A volte, nella vita, è solo la memoria a conservare la traccia di un’avventura straordinaria. Altre volte invece certe testimonianze possono attendere un’eternità prima di affiorare, nascoste sotto i ghiacci che, proprio a causa dei cambiamenti climatici, ora non sono più perenni. Nel 1973 l’aviazione dell’Esercito italiano era presente con due elicotteri ed undici esperti nella prima missione alpinistico-scientifica italiana sull’Everest. In quella spedizione c’era Paolo Luanducci, viterbese. Il figlio Guido, emozionato, stamattina è intervenuto a Viterbo ai lavori del Forum di Greenaccord, raccontando l’esperienza del padre, venuto a mancare cinque anni fa. “Gli elicotteri arrivarono a circa 6500 mt di quota per il supporto logistico alla spedizione. Ma durante una missione di emergenza al campo 2 per recuperare degli alpinisti in difficoltà l’elicottero si schiantò sul ghiacciaio. Per fortuna non ci furono feriti – prosegue Guido Luanducci – ma il velivolo era distrutto, e l’equipaggio fu costretto a sopravvivere 24 ore a meno 25 gradi, aspettando un altro elicottero, quello che li avrebbe tratti in salvo”.

I resti metallici di quelle lamiere contorte sono rimasti per trentasei anni silenziosamente nascosti nei ghiacciai himalayani. Ma il cambiamento climatico li ha fatti riaffiorare. E non ha fatto riaffiorare solo quelli. Perché nel maggio 2009 durante l’Ecoeverest Espedition i resti di quell’elicottero sono stati individuati ed identificati. E al difficile recupero parteciparono proprio Apa e Dawa Sherpa, i due nepalesi testimoni del clima del Wwf, ospiti a Viterbo al Forum per la Salvaguardia della Natura organizzato da Greenaccord.

“E’ stato emozionante averli incontrati proprio qui a Viterbo, quando ho saputo che sarebbero venuti per parlare dei cambiamenti del clima non volevo crederci - sottolinea emozionato Guido Luanducci – avevamo avuto dei contatti, ma non immaginavo di poter stringere loro la mano. A mio padre sarebbe piaciuto molto essere qui oggi. Il loro è un lavoro difficile, so che Apa ha vissuto l’esplosione di un lago glaciale nel 1985, ha perso tutte le sue proprietà e ha rischiato la vita. Spero che il mondo possa fare qualcosa - conclude Guido Luanducci - per contrastare i problemi dei cambiamenti climatici che mettono a repentaglio la loro sopravvivenza”.

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