domenica, novembre 01, 2009
Il bio e il consumo verde sono dei trend internazionali, ne sono prova i tassi di crescita annui del 15% e oltre registrati in Germania negli anni scorsi. Il mercato tedesco è ben posizionato anche a fronte della crisi. Per il 2009 il settore prevede una crescita a una cifra e guarda con ottimismo al futuro.

GreenPlanet.net - "Nonostante nel 2009 la crescita dei fatturati realizzati con alimenti e bevande biologici sia rallentata, si continua tuttavia a notare uno sviluppo", è l'opinione di Amarjit Sahota (Organic Monitor), secondo quanto riporta una comunicazione legata al Biofach. "Gli incrementi maggiori - continua -si registrano in Europa e nel nord America, ma la domanda sta però crescendo anche nell'area asiatico-pacifica e nell'America Latina". Nel 2007 risultavano essere coltivati biologicamente 32 mio di ettari nell'intero globo e il fatturato realizzato con gli alimenti bio si aggirava sui 46 mld di US$, nel 2008 pare sia stata superata la soglia dei 50 mld di US$.

In base ai dati raccolti dall'istituto di ricerca svizzero per l'agricoltura biologica FiBL, nel 2008 sono di nuovo cresciute fortemente a livello internazionale sia le superfici biologiche che i mercati. "La superficie bio europea è aumentata da 7,8 a 8,3 milioni di ettari, ovvero più del 6%", spiega Helga Willer del FiBL. In riferimento ai paesi dell'UE i dati provvisori mostrano un incremento della superficie da 7,2 a 7,7 milioni di ettari. La crescita maggiore si è registrata in Spagna con il 33%. Il 10% si è riscontrato in Polonia, nella Repubblica Ceca e in Danimarca. Oggi il paese che vanta la maggiore superficie biologica in Europa è la Spagna con ben 1,3 milioni di ettari, di cui la parte più consistente (1,1) sono ter¬reni agricoli. Per i paesi al di fuori dell'Europa non sono ancora disponibili molti dati.

Nel 2008 il fatturato realizzato in Europa con i prodotti biologici è aumentato del 10% rispetto all'anno precedente ed è stimato in 18 miliardi di euro. A ecce¬zione della Gran Bretagna, dove il mercato è cresciuto soltanto dell'1,8%, gli altri paesi non hanno finora risentito delle conseguenze della crisi economica. La Svizzera vanta un incremento superiore gli anni rpecedenti e segnala un +'11% che vale 0,9 mld di euro. Circa l'80% del fatturato bio danese, che nel 2008 è salito di un ragguardevole 28% a 620 mio di EUR, è realizzato dal commercio al dettaglio. Non sono compresi la vendita diretta e i negozi biologici. Nella Repubblica Ceca il mercato è cresciuto del 40% (2007: 70%).

Per quanto riguarda l'Italia, dove il fatturato è aumentato, il canale specializzato, che non viene contemplato nelle rilevazioni complessive, registra un trend positivo. La catena di supermercati biologici NaturaSìche conta attualmente 66 grandi punti vendita, secondo il comunicato del Biofach ha realizzato un + 15%. Oltre + del 10% è il fatturato nel primo trimestre del distributore Ecor, cui appartengono i supermercati NaturaSì, e i 250 negozi di B'io, al quale partecipano 250 negozi biologici. Il KI Group, un altro importante distributore all'ingrosso di alimenti naturali, avrebbe raggiunto invece un + 14%.


La Germania, secondo la Federazione tedesca dell'alimentazione e dei prodotti naturali, produzione e commercio BNN di Berlino/Germania, e i dati provenienti dal barometro delle vendite della rivista tedesca BioHandel (commercio bio), nella prima metà del 2009 il mercato degli alimenti naturali è cresciuto dell'1,5% a parità di superficie esistente. Per il primo semestre del 2009 la società per la ricerca sui consumi GfK di Norimberga/Germania prevede, una flessione del 4% su tutti i canali di vendita, mentre i discount segnano un - 6%, dove i prezzi sono scesi del 7%.
Sempre nel primo semestre del 2009, nel commercio specializzato, i prezzi dei prodotti bio sono rimasti perlopiù stabili. Secondo gli esperti ciò è da ricollegarsi alla struttura della clientela in questo segmento che, per tradi¬zione, è frequentato più da clienti assidui e fidelizzati e meno da quelli occasionali.
Il numero di tedeschi che danno molta importanza alla sostenibilità ambien¬tale e sociale di determinati prodotti è diminuito di pari passo con l'avvento della crisi economica globale, malgrado ciò la capacità di acquisto continua a mantenersi su un buon livello e, il consumo "verde" ed eticamente corretto continua a essere in trend positivo secondo la GfK.


Record anche per la Francia dove il mercato bio è cresciuto del 25%, una percentuale cioè, mai toccata in passato e in termini di fatturato nel 2008 ha sfiorato per la prima volta i 2,6 miliardi di euro . Nel giro di dieci anni l'estensione della superficie coltivata biologicamente è salita da 210.000 a 580.000 ettari. Le aree di conversione sono aumentate del 36% in un solo anno e si conta anche un+11% per numero di aziende agricole biologiche. Secondo l'agenzia ministeriale Agence Bio, nel 2012 potrebbe risultare coltivato secondo criteri ecologici ben il 6% della superficie agricola utile (il triplo dell'attuale), nel 2020 perfino il 20%. All'inizio di agosto del 2009 è stato deliberato il provvedimento concreto di raddoppiare la quota massima di incentivo per le aziende biologiche. L'articolo 31 fissa chiari obiettivi per l'agricoltura biologica francese. La legge definisce, tra le altre cose, il piano d'azione nazionale per combattere il cambiamento del clima e prevede modalità d'attuazione concrete per, ad esempio, i comparti dell'energia, dei trasporti, dei rifiuti e dell'agricoltura. Tutte queste misure mirano a contribuire a uno sviluppo sostenibile del paese.

Tra i paesi del Mediterraneo, la Turchia si sta impegnando nella produzione di prodotti bio, diretti sia per il mercato nazionale, che per l'export. In base alle stime di un gruppo di lavoro cui compartecipano organi statali e dell'associazione biologica Bugday, entro il 2012 la superficie coltivata con l'agricoltura biologica potrebbe crescere dall'attuale 0,8% al 3% e il mercato interno incrementare in proprio valore da 5 a 50 milioni di dollari . Per lo stesso periodo si pronostica un aumento del volume di esportazioni da 150 milioni a 1 miliardo di dollari

Fuori dal vecchio continente, nonostante la crisi economica iniziata nella seconda metà dell'anno, gli USA hanno registrato un + 16%. Un dato assolutamente significativo perché negli anni precedenti aveva raggiunto rispettivamente circa il 20%. Il fatturato realizzato con gli alimenti e le bevande bio si aggira ormai sui 23 miliardi di dollari, e includendo il comparto del non food si raggiungono addirittura i 24,6 miliardi. I prodotti che hanno segnalato l'aumento più rapido sono stati il pane e i cereali con il 35%, nonché le bevande con il 31%, secondo i dati di Organic Trade Association (OTA) di Greenfield/MA nel suo rapporto annuale Organic Industry Survey. Il settore non food ha registrato un vero boom con un incremento di quasi il 40% a oltre 1,6 miliardi di dollari. La quota bio sulla spesa totale per gli alimenti, pari al 3,5%, è paragonabile a quella tedesca.


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