lunedì, novembre 02, 2009
I grandi del passato lanciano messaggi al premier italiano. Accanto alle statue di Roma appare un enorme fumetto.

GreenPeace - A volte ritornano. I grandi del passato lanciano messaggi al premier italiano. "Berlusconi don't be stupid, save the climate" afferma Cesare Augusto. "Berlusconi, qui si salva il clima o si muore!" ribatte Garibaldi. "Berlusconi, non negare la scienza: salva il clima" ammonisce Giordano Bruno. Sono alcuni dei fumetti che abbiamo collocato accanto alle statue di Roma. Domani a Bruxelles, infatti, si terrà il Consiglio europeo, dove i capi di Stato dovranno definire la posizione dell'Europa sul clima da portare a Copenhagen. Con la "protesta" delle statue a Roma chiediamo al Presidente del Consiglio di impegnarsi per evitare un disastro climatico di scala mondiale.

L'impegno europeo per ridurre le emissioni di gas serra del 20 per cento al 2020 non è in linea con gli sforzi richiesti dalla comunità scientifica internazionale per mantenere sotto controllo l'aumento delle temperature del Pianeta ed evitare impatti climatici catastrofici.

Attualmente i negoziati internazionali verso Copenhagen vanno dritti verso l'insuccesso, anche a causa dell'Europa. I ministri dell'Economia non hanno definito nessun impegno finanziario per aiutare i Paesi in Via di Sviluppo a fronteggiare gli impatti dei cambiamenti climatici, e i ministri dell'Ambiente non hanno aumentato gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Queste questioni prioritarie passano domani nelle mani dei capi di Stato.

Abbiamo anche inviato a Berlusconi e agli altri leader europei una lettera per esortarli ad agire.

Siamo alla vigilia di un vertice importantissimo che sarà seguito in tutto il mondo. L'Europa ha il compito e la forza di mandare un messaggio positivo e di speranza al resto del Pianeta.

Ai leader europei riuniti a Bruxelles chiediamo:
- di adottare un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 40 per cento rispetto ai livelli del 1990;
- di impegnarsi a fornire risorse finanziarie ai Paesi in Via di Sviluppo pari a 35 miliardi di euro all'anno fino al 2020, per aiutarli a fronteggiare i cambiamenti climatici con misure di mitigazione e adattamento.

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