lunedì, novembre 02, 2009
La Corte costituzionale deciderà la settimana prossima se decretare, il prossimo 3 novembre, la fine della moratoria sulla sentenza capitale

PeaceReporter - Riunita in sessione plenaria, la Corte suprema russa ha chiesto alla Corte costituzionale di considerare la reintroduzione della pena di morte dal primo gennaio 2010. A causa dell'"eccezionalità e urgenza della questione - riporta un comunicato stampa della Corte Costituzionale - una decisione riguardo l'applicazione della legge sulla pena di morte potrebbe essere presa durante la prossima sessione plenaria del 3 novembre prossimo". La pena capitale non è mai stata abolita in Russia, ma solo sospesa. Commutata per decreto da Eltsin nel 1996, che aveva introdotto un uso estensivo dell'amnistia, nel febbraio 1999 la Corte Costituzionale aveva ufficialmente sancito la moratoria, fino a quando in Russia non fossero stata completata la riforma del codice penale, che prevede l'introduzione nei tribunali delle giurie popolari. L'ultimo ordinamento giuridico delle repubbliche ex-sovietiche a riformare le corti sarà la Cecenia, dal primo gennaio 2010. Uno dei giudici della Corte Suprema, Vladimir Davydov ha precisato che l'eventuale applicazione della pena di morte a partire da questa data entrerebbe in conflitto con gli impegni presi dalla Russia a livello internazionale.

Il Cremlino ha firmato la convenzione europea sui diritti umani ma è l'unico dei 47 membri del Consiglio d'Europa che non ha ratificato il protocollo 6, secondo il quale gli Stati si impegnano ad abolire la pena di morte salvo che in caso di guerra o imminente minaccia di guerra. La posizione di Putin sull'argomento non è chiara, anche da due anni a questa parte non ha più usato l'istituto dell'amnistia.

Il 18 dicembre di due anni fa, Putin votò con altre 103 nazioni una risoluzione delle Nazioni Unite che prevedeva una moratoria sulla pena di morte in vista della sua abolizione. Assieme alla Russia votarono tutti gli stati dell'ex Unione Sovietica, ad eccezione della Bielorussia, unico Paese europeo dove la pena capitale è ancora in vigore, seppure con delle limitazioni: non possono venire giustiziati minori, donne e anziani oltre i 65 anni. In Tagikistan stessa situazione della Russia: dal 2004 non vengono più eseguite condanne capitali.

Un sondaggio condotto a primavera tra persone di età compresa tra i 18 e i 70 anni ha rivelato che il 53 percento dei minori di 20 anni è a favore. Tra gli studenti, una larga maggioranza ha risposto che il problema non è 'essenziale', mentre la maggioranza di coloro che hanno tra i 45 e i 70 anni ritiene che il governo dovrebbe mettere in agenda la questione 'immediatamente.

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