"Come docenti universitari inseriti nella comunità scientifica internazionale intendiamo accogliere l’invito di Sua Santità Benedetto XVI, contenuto nel messaggio sul tema 'Se vuoi coltivare la pace custodisci il creato', formulato in occasione della celebrazione della XLIII Giornata Mondiale della pace".
Radio Vaticana - Inizia così la dichiarazione di 170 docenti delle Università di Roma indirizzata al Santo Padre su iniziativa dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria. I docenti - tra cui figurano anche presidi di facoltà - appartengono ad atenei pontifici, ecclesiastici, cattolici, statali e rappresentano varie aree di ricerca, in particolare Ingegneria, Medicina, Diritto, Economia. "Le parole custodire e coltivare utilizzate dal Santo Padre – sottolineano nel documento - richiamano l’attenzione dei credenti e di tutti gli uomini di buona volontà sulla necessità di un impegno della comunità scientifica per fornire soluzioni soddisfacenti ed armoniose alla relazione tra l’uomo e l’ambiente anche per arginare i rischi potenziali di un uso improprio delle risorse naturali e ambientali rispetto alla pacifica convivenza". I firmatari, che confermano l’impegno nella "promozione di una nuova cultura della convivenza umana fondata sulla centralità della persona", si dicono convinti che la scienza e la tecnologia "possono contribuire ad una più consapevole dinamica del processo di sviluppo sociale ed economico, più attenta alla sostenibilità, alla salvaguardia della biodiversità e alle esigenze ed aspettative delle persone, con uno spirito di rinnovamento culturale consapevole dei diritti, ma anche dei doveri di ciascuno". Auspicando "nuovi più elevati livelli di efficienza e di compatibilità ambientale", i docenti affermano che "gli standard più elevati non devono limitare o frenare lo sviluppo dei Paesi più poveri ai quali deve essere assicurata la collaborazione allo sviluppo oltre che l’accesso alle tecnologie pulite".
Radio Vaticana - Inizia così la dichiarazione di 170 docenti delle Università di Roma indirizzata al Santo Padre su iniziativa dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria. I docenti - tra cui figurano anche presidi di facoltà - appartengono ad atenei pontifici, ecclesiastici, cattolici, statali e rappresentano varie aree di ricerca, in particolare Ingegneria, Medicina, Diritto, Economia. "Le parole custodire e coltivare utilizzate dal Santo Padre – sottolineano nel documento - richiamano l’attenzione dei credenti e di tutti gli uomini di buona volontà sulla necessità di un impegno della comunità scientifica per fornire soluzioni soddisfacenti ed armoniose alla relazione tra l’uomo e l’ambiente anche per arginare i rischi potenziali di un uso improprio delle risorse naturali e ambientali rispetto alla pacifica convivenza". I firmatari, che confermano l’impegno nella "promozione di una nuova cultura della convivenza umana fondata sulla centralità della persona", si dicono convinti che la scienza e la tecnologia "possono contribuire ad una più consapevole dinamica del processo di sviluppo sociale ed economico, più attenta alla sostenibilità, alla salvaguardia della biodiversità e alle esigenze ed aspettative delle persone, con uno spirito di rinnovamento culturale consapevole dei diritti, ma anche dei doveri di ciascuno". Auspicando "nuovi più elevati livelli di efficienza e di compatibilità ambientale", i docenti affermano che "gli standard più elevati non devono limitare o frenare lo sviluppo dei Paesi più poveri ai quali deve essere assicurata la collaborazione allo sviluppo oltre che l’accesso alle tecnologie pulite".
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