venerdì, febbraio 12, 2010
Sono più di 31 milioni le persone che vivono nella regione del mar Mediterraneo colpite negli ultimi 28 anni da disastri naturali o causati dall’intervento umani: sono i dati diffusi dall’Archivio degli eventi di emergenza (Eed), un programma di ricerca promosso da Unione Europea (UE) e paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Agenzia Misna - In base a uno studio presentato durante un seminario di esperti della protezione civile di 14 paesi in corso al Cairo, i disastri naturali più frequenti che colpiscono la regione sono siccità, terremoti, incendi, inquinamento marino e incidenti industriali, oltre alle inondazioni causate da piogge torrenziali e improvvise che sono aumentate negli ultimi cinque anni. Dei 31 milioni di persone colpite, secondo l’Eed, 14 sono state vittime di siccità, otto di terremoti e otto da alluvioni e tempeste. Negli ultimi 20 anni, prosegue lo studio, si sono verificati 138 eventi catastrofici, che hanno causato più di 5000 morti e provocato danni per un totale di 100 miliardi di euro. L’UE, nei giorni scorsi, ha avviato tre programmi di ricerca sull’impatto dei cambiamenti climatici sulle acque e la sicurezza: tra i temi al centro dei progetti, l’ingresso di acqua marina nelle falde acquifere della costa, gli effetti dei cambiamenti del clima sul bacino del Nilo e i possibili interventi per ridurne le conseguenze negative.


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