giovedì, febbraio 11, 2010
Al via la formazione dei primi volontari

Circa 100 volontari del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) nei prossimi due week end - dal 12 al 14, a Pontenure (PC) e dal 19 al 21 febbraio a Castellammare (NA) - verranno formati per dar vita al “Progetto Sicomoro” volto alla redenzione spirituale e morale dei detenuti. È questo uno dei tanti progetti portati avanti da Prison Fellowship International ed ora attuati anche in Italia. Infatti il RnS, nei mesi scorsi, federandosi con questa Associazione, il più grande network cristiano impegnato nel mondo carcerario, operante già in 115 Paesi, ha dato vita a Prison Fellowship Italia Onlus (P.F.It) di cui è presidente Marcella Reni, attuale direttore RnS. La prima proposta di P.F.It è proprio il “Progetto Sicomoro”. Lo spirito di questo progetto è evangelizzare all’interno delle carceri sia i detenuti che le vittime. Far incontrare e dialogare gli autori dei reati e chi li ha subiti, per cercare di capire i motivi, le azioni e le reazioni degli uni e degli altri. Due, quindi, gli obiettivi: la “giustizia restituiva” per chi ha subito il crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha commesso.

Nel “Progetto Sicomoro” sia la componente morale che quella spirituale saranno accentuate e la partecipazione sarà aperta a detenuti di tutte le fedi religiose. Gli incontri si articoleranno in un percorso a tappe. Otto saranno le sessioni che, partendo da racconti biblici e da esempi concreti di vita, porteranno all’assunzione della responsabilità, al perdono ed alla riconciliazione.

A formare questi volontari che opereranno prevalentemente nelle carceri di cinque regioni (Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Sicilia) saranno alcuni esperti di Prison Fellowship International. Introdurranno gli incontri il presidente nazionale del RnS, Salvatore Martinez; e il presidente di P.F.It, Marcella Reni.

“Dal Giubileo nelle Carceri del 2000 – commenta Martinez – si è rafforzata in noi la coscienza che non c’è bene comune senza buone prassi educative e rieducative. Mancano cammini di redenzione e di crescita personale e familiare, che diano credito e soggettività sociale ai detenuti e agli ex detenuti. Per questo, d’intesa con il Ministro della Giustizia, stiamo dando vita all’Agenzia Nazionale Reinserimento e Lavoro (A. N. R. e L.) per detenuti ed ex detenuti, un progetto di rete nazionale che metterà a sistema tante ricchezze spirituali e materiali finora inespresse e non capitalizzate a vantaggio del mondo carcerario. Ma il successo di queste iniziative sarà direttamente proporzionale alla capacitazione morale e spirituale di un volontariato specializzato d’ispirazione cristiana, disposto ad accompagnare con passione e responsabilità chi ha sbagliato e chi ha subìto lo sbaglio. La nascita di P.F.It segna un importante novità per il nostro Paese, un’opportunità per ripensare la qualità e l’efficienza degli interventi destinati al sistema carcerario”.

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