lunedì, marzo 29, 2010
Una nuova squadra speciale è stata addestrata per portare la pace nelle favelas di Rio de Janeiro in nome dello sviluppo e del benessere. Ma la realtà dei favelados è vecchia di un secolo e dura a morire.

di Stella Spinelli

PeaceReporter - Un grosso operativo del famigerato Battaglione delle operazioni speciali (Bope) della polizia militare di Rio de Janeiro, il medesimo immortalato nel film Tropa de elite, ha invaso la favela più vecchia della città. Ma se a prima vista poteva apparire una delle tante incursioni di agenti addestrati e corazzati in una zona in cui, nonostante tutto, le bande criminali legate al narcotraffico sguazzano come pesci in mare, in realtà era tutt'altro. Per la prima volta, lo sbarco delle spietate divise nere sul Morro da Providência non era quello di guerreggiare, bensì di pacificare l'area. Come? Realizzando il progetto pensato e fortemente voluto da Sergio Cabral, governatore dello stato di Rio: spianare la strada per impiantare un'Unità di polizia pacificatrice (Upp) che in tre fasi porti al totale cessate-il-fuoco in zone con livelli di morti ammazzati da paese in guerra. Un progetto che già ha fatto il primo passo in sei favelas, da qualche tempo sotto costante presenza militare, e che presto verrà allargato ad altre otto. L'obiettivo è arrivare entro l'anno a coinvolgere 59 favelas per un totale di 220mila persone, a cui il governatore intende migliorare la vita portando una sorta di pace armata. Fra queste sono incluse anche le indomabili favelas della zona nord, da sempre inespugnabili. E le perplessità si sprecano.

La polizia dovrà rimanere nei loschi vicoli per permettere l'ingresso dello Stato e di tutte le infrastrutture e i servizi a esso connessi. Questo grazie anche a quella speciale Unità, la Upp, appunto, che dovrà mantenere l'ordine e assistere la cittadinanza. Secondo le autorità di Rio, infatti, soltanto in assenza di scontri armati si potranno iniziare a cambiare le cose in questo inferno. Ma farlo è complicato. Basta vedere come anche in quei luoghi già militarizzati dalla fine dello scorso anno, la pace sia solo apparente: la guerra fra bande e contro le forze dell'ordine continua a serpeggiare sotto la cenere. I capi aspettano, fiduciosi e protetti, che prima o poi la polizia tolga le tende per ricominciare tutto come e più di prima. E in mezzo, schiacciate fra le parti in lotta, resta sempre la povera gente.

"Grazie alla sua posizione strategica, questa è stata una delle prime aree studiate per ricevere una Upp e la sua installazione era in attesa solo della fine del corso di formazione di una nuova squadra di polizia, programmata per gli inizi di aprile con 1.300 uomini", ha spiegato la Segreteria di sicurezza del Governo carioca in un comunicato. Il Morro da Providencia è una favela che nasce esattamente nel cuore di Rio, e il raggio d'azione di una pallottola vagante che spesso sfugge al tiro incrociato delle tantissime sparatorie che si verificano ogni giorno - fra i pericoli maggiori per chi vive a Rio - arriva fino al sambodromo, alla zona portuaria e alla Central do Brasil, la stazione più importante della città. Con tutte le conseguenze del caso. Quindi va pacificata, a ogni costo. Se a questo si aggiunge il fatto che quella zona sta vivendo un totale restauro in vista delle Olimpiadi del 2016, i conti son presto fatti: espellere il narcotraffico e riprendere il controllo garantendo la sicurezza è un imperativo categorico.

Ma la Collina della Provvidenza non è solo questo. E' anche un luogo simbolico per il Brasile e cambiarla dopo un secolo sarà impresa ardua. Non solo è il primo insediamento nato ai margini della città, ma è anche la realtà da dove deriva il termine stesso di favela, entrato poi nell'immaginario comune come sinonimo di bidonville. Quell'agglomerato di case improvvisate che si arrampica sulla collina fatta di vie sterrate e gente accalcata in frenetici via vai e in lotta fra la speranza e la povertà, è chiamato, infatti, anche Morro da Favela, un soprannome che risale addirittura all'Ottocento. Lo slum venne infatti fondato dai soldati brasiliani nel 1897, al rientro dalla cruenta battaglia contro i seguaci del predicatore Antonio Conselheiro nella campagna di Canudos, città nell'attuale stato di Bahia. E fu in onore di quella vittoria che i militari chiamarono la collina scelta per costruirci le loro case, "Collina della favela", dal nome di un colle di Canudos così chiamato per la presenza di una pianta autoctona con quella denominazione. Questa dunque è la prima favela, l'originale, il modello, che si è moltiplicata a perdita d'occhio. Nei secoli dei secoli. Che l'Upp rivoluzioni il corso della sua storia?


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