lunedì, marzo 29, 2010
La nostra Monica Cardarelli continua la sua intervista speciale ad Alessandra Corrias

Come promesso, riprendiamo la nostra chiacchierata con Alessandra Corrias e il suo impegno a Masaka, una città dell’Uganda (clicca qui per la prima parte dell’intervista).

D. È proprio di questi giorni la notizia di un ‘piano di azione regionale’ approvato ad Accra, in Ghana, dai ministri dell’ambiente e degli stati membri della comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale per favorire e sostenere tutte le politiche e le iniziative volte a ridurre la vulnerabilità di questi paesi di fronte ai cambiamenti climatici in atto.È noto, ormai, come periodi prolungati di siccità seguiti poi da alluvioni incidano notevolmente sulla vita quotidiana di queste popolazioni e sulle attività agricole che sono fondamentali e vitali per la loro sussistenza. Non solo, le conseguenze di questo alternarsi di fenomeni naturali (come siccità e inondazioni) con sempre maggiore intensità sono evidenti anche in ogni settore, dall’agricoltura alla pastorizia, dal turismo ai trasporti. Uno dei progetti che la Net Ministries Community, ricordiamo sorta su iniziativa della Holy Trinity Catholic Community (la diocesi locale), propone a Masaka riguarda proprio le attività agricole. Ce ne vuoi parlare più nel dettaglio?

Alessandra: Il progetto “Agricultural activities” riguarda l’acquisto di capi di bestiame per lo sviluppo di micro-attività di carattere agricolo e agro-alimentare che dovranno poi servire a formare nuclei di famiglie autosufficienti e capaci di sviluppare progressivamente attività commerciali. Come sottolineavi, anche a Masaka l’agricoltura e l’allevamento sono le principali forme di sostentamento. Nello specifico il progetto di allevamento del bestiame è stato pensato per interessare 40 famiglie ed è importante che esse vengano condotte gradualmente ad una definizione di professionalità nell’ambito dell’allevamento di bestiame e di competenze commerciali, collegate alla vendita dei prodotti ottenuti dall’allevamento come latte, uova e altro. Concretamente questo progetto prevede dei costi che variano a seconda del capo di bestiame e che vanno dai 400€ per l’acquisto di una mucca a 18€ per l’acquisto di un maialino di 60 giorni, oppure pulcini e il relativo mangime, il cui costo si aggira intorno ai 240€. Non appena partirà il progetto, saremo in grado di fornire le fotografie delle famiglie coinvolte nel progetto e a cui saranno affidati i capi di bestiame.

D. E’ interessante come i progetti che sono proposti siano finalizzati ad un nucleo di famiglie (parlavi di un massimo di 40) e che siano progetti che progressivamente conducano ad una autonomia sia di sussistenza che imprenditoriale. Pochi giorni fa, il 19 e 20 marzo, si è tenuto a Nairobi, in Kenya, il primo Summit economico delle donne africane, dedicato appunto al ruolo della donna nella società africana. Un summit senza precedenti e, che si spera, abbia un seguito. Alla conferenza hanno partecipato centinaia di rappresentanti delle istituzioni africane, esperti, imprenditori e operatori finanziari, ma anche donne imprenditrici con l’obiettivo di individuare alcune misure legislative, finanziarie, economiche e sociali, pensate con particolare attenzione alle caratteristiche specifiche delle donne, per favorire un loro maggiore inserimento nel mondo lavorativo. È importante notare come, anche nella società africana, si pensi di rivitalizzare l’economia con una presenza femminile. Ripensando alla realtà di Masaka che hai conosciuto e ai progetti di cui mi stai parlando, sembra evidente l’importanza data sia al nucleo familiare che alle donne. E’ così?

Alessandra: Sì, infatti. Pur con le debite proporzioni, anche a Masaka il nucleo familiare è molto importante, così come riveste una grande importanza il tenore di vita di una famiglia. La Net infatti propone anche un progetto di ‘Natura domestica’ che consiste nel valutare le necessità concrete della vita familiare. Nello specifico si tratta di assicurare alle famiglia una stufa da cucina, poiché il problema del fumo nelle case è molto serio, e si richiedono interventi a supporto della salute delle donne e dei bambini che vivono in casa. Ciò ha un costo di 125€. Il progetto prevede poi l’acquisto di pannelli solari per l’illuminazione per un costo di 250€, di contenitori per il recupero dell’acqua piovana per cui è previsto un costo che va dai 500 ai 1000€; l’acquisto di attrezzature per il taglio della legna per uso domestico il cui costo si aggira intorno ai 200€. Forse a Masaka non si potrà pensare di trovare una donna imprenditrice, ma sicuramente si può pensare di sostenere la donna e i bambini nel loro sviluppo umano, fornendo così a loro la possibilità di essere partecipi e protagonisti della propria vita nella loro piccola comunità.
Un’attenzione particolare inoltre viene data a tutte quelle attività mirate a garantire la continuità degli studi per chi non abbia i mezzi per assicurarsi un’educazione scolare e professionale così come si è sempre attenti alla cura dell’AIDS e al sostegno e all’appoggio ai giovani.

D. Lo sviluppo di una professionalità che possa svilupparsi nella comunità di Masaka sembra dunque importante per voi. Avete pensato ad alcuni progetti specifici in questo senso?

Alessandra: In realtà è stato approntato un ‘Progetto di sviluppo professionale’ mirato proprio alla formazione di falegnami, meccanici, informatici. Per ogni indirizzo di studio è previsto un piano biennale di formazione con un finanziamento a studente di circa 220€ a semestre. È stata pensata anche una scuola di ‘Economia domestica’, oltre alla possibilità di far frequentare la ‘Secondary School Education’ a chi volesse proseguire negli studi.

D. Ringraziamo Alessandra per queste ulteriori importanti notizie sulla comunità di Masaka e sui progetti che possono aiutare lo sviluppo e il sostegno concreto di queste persone. Ricordiamo infine che tutti questi progetti nascono e si sviluppano nell’ambito della Diocesi di Masaka (Holy Trinity Community Centre, Bisanje) impegnata nell’affrontare le emergenze della comunità locale, e il referente di questi progetti, Fred Mawanda, ne fa parte con la sua famiglia, sua moglie e i tre figli. Fred è inoltre il direttore del NET (Net Ministries Community locale), organismo creato nel 2004 con l’obiettivo di dare una risposta concreta alle esigenze della popolazione. Fred Mawanda ha conseguito il Bachelor of Scienze in agro-forestry ed è particolarmente sensibile alle problematiche del comparto agricolo-alimentare, sia per quanto riguarda l’organizzazione che il management e la pianificazione degli interventi.

Per aiutarlo nella sua opera, potete contribuire economicamente facendo una donazione a:

B. NET Ministries Uganda
Name of Bank: CENTENARY RURAL DEVELOPMENT BANK LTD
SWIFT ADDRESS/IBAN: CERBUGKA
BENEFICIARY : NET MINISTRIES UGANDA
ACCOUNT NUMBER: 4020424427
BRANCH: Masaka

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa