Ambienti economico-finanziari sotto shock, dopo che ieri l’agenzia finanziaria Standard & Poor's ha declassato l’economia di Atene e ha tagliato il rating della Grecia, cioè il giudizio sull’affidabilità, a un livello bassissimo che attribuisce valore di "spazzatura" ai suoi titoli.
Radio Vaticana - Analoga decisione per il Portogallo. Previsto per il 10 maggio il vertice straordinario europeo sul varo degli aiuti ad Atene. Effetti negativi sulle borse e sull’euro. La Grecia chiede un intervento rapidissimo perché non sia troppo tardi: la Germania sembra indirizzata verso il sì ad un aiuto straordinario. Il servizio di Giancarlo La Vella (ascolta):
La debolezza dell’economia greca anche stamani trascina al ribasso, chi più chi meno, le principali piazze europee. Conseguenze anche per l’Euro tornato ai livelli di cambio di 12 mesi fa. Il pronunciamento di Standard & Poor's, l’agenzia che realizza ricerche finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni, sta lasciando il segno. Secondo gli analisti, ci vorranno 70 miliardi di euro, e non 45 come previsto, per evitare alla Grecia la bancarotta ed attenuare le possibili ripercussioni sul resto d'Europa. Tra le ultime dichiarazioni dei vertici finanziari mondiali, quella del direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Strauss-Kahn, che ribadisce l'intenzione dell’organismo di aiutare la Grecia. Ma il risanamento dei conti pubblici di Atene – ha detto in un’intervista – sarà doloroso e difficile. La Banca Centrale Europea esorta i governi dell’Euro ad aumentare gli sforzi per prevenire una totale crisi del debito. Il presidente dell’Unione, Herman van Rompuy, sottolinea che le trattative sul piano degli aiuti stanno continuando. Intanto stamani il ministro delle finanze ellenico, Papaconstantinou, ha assicurato che, malgrado la tempesta finanziaria, le banche greche non hanno problemi di liquidità e i depositi dei clienti sono pienamente garantiti dallo Stato. Intanto, il rendimento delle obbligazioni greche a due anni sfiora il 20%. Ma quali gli effetti del declassamento della Grecia? Eugenio Bonanata lo ha chiesto ad Adriana Cerretelli, del Sole 24 Ore, raggiunta telefonicamente a Bruxelles:
R. - Sono scenari come minimo preoccupanti. Se oggi ci si può interrogare sulla tenuta dell’intero progetto europeo non a caso ieri il declassamento della Grecia è stato seguito da quello del Portogallo, sia pure non nelle stesse dimensioni, nella stessa gravità. Sono dei segnali di manovre in atto sui mercati che evidentemente tentano di dare uno scrollone serio all’euro.
D. – Concentriamoci sui risparmiatori. Che cosa rischiano in questo momento?
R. – Chi avesse comprato dei titoli greci certamente non può stare molto tranquillo. Al tempo stesso l’euro, che è sempre stata una moneta solida in questi dieci anni, il suo indebolimento certamente può colpire le nostre tasche. Comunque al di là di tutto quello che sta succedendo, è veramente una tragedia europea e non greca, nel senso che paradossalmente, l’aver fissato la data del 10 di maggio per il vertice europeo che potrebbe varare il piano di aiuti è una provocazione per i mercati. Quindi ci si chiede come arriveremo al 10 di maggio con questi chiari di luna.
D. – Il 10 di maggio potrà servire a ricompattare comunque le divergenze in seno all’Unione europea?
R. – Potrebbe, ma dipende in che stato arriveremo al 10 di maggio, perché se andiamo avanti così, io vedo veramente una situazione super allarmante. Non penso che la Grecia possa resistere ancora 12 giorni con i mercati che l’attaccano in questo modo. Penso che ci vorrebbe un prestito ponte, una misura tampone, per cercare di frenare i mercati e la speculazione. In 12 giorni secondo me la Grecia è assolutamente in fallimento; non può sostenere neanche l’euro, perché naturalmente adesso c’è anche il Portogallo che è nel mirino. Poi arriveranno l’Irlanda, poi arriverà la Spagna e l’Europa non può permettersi di puntellare tutti questi Paesi insieme. Secondo me la Grecia ha delle pesantissime responsabilità, però a questo governo non si può imputare cattiva volontà. Ha fatto quello che gli è stato chiesto e naturalmente una devastazione dei conti pubblici, come quella che ha ereditato non si può raddrizzare nello spazio di tre mesi. Quello che io trovo per certi versi anche irresponsabile è l’atteggiamento della Germania, nel senso che è assolutamente sacrosanto che la Germania pretenda il rigore più assoluto, ma tenere in ostaggio l’euro da qui al nove maggio, perché ci sono le elezioni nel Renania-Nord Westfalia, io trovo che questo sta facendo pagare all’euro e all’Europa un prezzo veramente troppo alto.
Radio Vaticana - Analoga decisione per il Portogallo. Previsto per il 10 maggio il vertice straordinario europeo sul varo degli aiuti ad Atene. Effetti negativi sulle borse e sull’euro. La Grecia chiede un intervento rapidissimo perché non sia troppo tardi: la Germania sembra indirizzata verso il sì ad un aiuto straordinario. Il servizio di Giancarlo La Vella (ascolta):
La debolezza dell’economia greca anche stamani trascina al ribasso, chi più chi meno, le principali piazze europee. Conseguenze anche per l’Euro tornato ai livelli di cambio di 12 mesi fa. Il pronunciamento di Standard & Poor's, l’agenzia che realizza ricerche finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni, sta lasciando il segno. Secondo gli analisti, ci vorranno 70 miliardi di euro, e non 45 come previsto, per evitare alla Grecia la bancarotta ed attenuare le possibili ripercussioni sul resto d'Europa. Tra le ultime dichiarazioni dei vertici finanziari mondiali, quella del direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Strauss-Kahn, che ribadisce l'intenzione dell’organismo di aiutare la Grecia. Ma il risanamento dei conti pubblici di Atene – ha detto in un’intervista – sarà doloroso e difficile. La Banca Centrale Europea esorta i governi dell’Euro ad aumentare gli sforzi per prevenire una totale crisi del debito. Il presidente dell’Unione, Herman van Rompuy, sottolinea che le trattative sul piano degli aiuti stanno continuando. Intanto stamani il ministro delle finanze ellenico, Papaconstantinou, ha assicurato che, malgrado la tempesta finanziaria, le banche greche non hanno problemi di liquidità e i depositi dei clienti sono pienamente garantiti dallo Stato. Intanto, il rendimento delle obbligazioni greche a due anni sfiora il 20%. Ma quali gli effetti del declassamento della Grecia? Eugenio Bonanata lo ha chiesto ad Adriana Cerretelli, del Sole 24 Ore, raggiunta telefonicamente a Bruxelles:
R. - Sono scenari come minimo preoccupanti. Se oggi ci si può interrogare sulla tenuta dell’intero progetto europeo non a caso ieri il declassamento della Grecia è stato seguito da quello del Portogallo, sia pure non nelle stesse dimensioni, nella stessa gravità. Sono dei segnali di manovre in atto sui mercati che evidentemente tentano di dare uno scrollone serio all’euro.
D. – Concentriamoci sui risparmiatori. Che cosa rischiano in questo momento?
R. – Chi avesse comprato dei titoli greci certamente non può stare molto tranquillo. Al tempo stesso l’euro, che è sempre stata una moneta solida in questi dieci anni, il suo indebolimento certamente può colpire le nostre tasche. Comunque al di là di tutto quello che sta succedendo, è veramente una tragedia europea e non greca, nel senso che paradossalmente, l’aver fissato la data del 10 di maggio per il vertice europeo che potrebbe varare il piano di aiuti è una provocazione per i mercati. Quindi ci si chiede come arriveremo al 10 di maggio con questi chiari di luna.
D. – Il 10 di maggio potrà servire a ricompattare comunque le divergenze in seno all’Unione europea?
R. – Potrebbe, ma dipende in che stato arriveremo al 10 di maggio, perché se andiamo avanti così, io vedo veramente una situazione super allarmante. Non penso che la Grecia possa resistere ancora 12 giorni con i mercati che l’attaccano in questo modo. Penso che ci vorrebbe un prestito ponte, una misura tampone, per cercare di frenare i mercati e la speculazione. In 12 giorni secondo me la Grecia è assolutamente in fallimento; non può sostenere neanche l’euro, perché naturalmente adesso c’è anche il Portogallo che è nel mirino. Poi arriveranno l’Irlanda, poi arriverà la Spagna e l’Europa non può permettersi di puntellare tutti questi Paesi insieme. Secondo me la Grecia ha delle pesantissime responsabilità, però a questo governo non si può imputare cattiva volontà. Ha fatto quello che gli è stato chiesto e naturalmente una devastazione dei conti pubblici, come quella che ha ereditato non si può raddrizzare nello spazio di tre mesi. Quello che io trovo per certi versi anche irresponsabile è l’atteggiamento della Germania, nel senso che è assolutamente sacrosanto che la Germania pretenda il rigore più assoluto, ma tenere in ostaggio l’euro da qui al nove maggio, perché ci sono le elezioni nel Renania-Nord Westfalia, io trovo che questo sta facendo pagare all’euro e all’Europa un prezzo veramente troppo alto.
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