Negli ultimi anni la fame e la malnutrizione nel mondo si sono aggravate, mettendo a repentaglio lo sviluppo umano e la stabilità sociopolitica, oltre a causare enormi sofferenze e perdite di vite umane.
GreenReport - I Paesi in via di sviluppo hanno subito duramente il rincaro del cibo nel 2007-2008 e la successiva crisi finanziaria. La Commissione europea ha adottato oggi due nuovi quadri strategici per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare il problema della sicurezza alimentare, nelle situazioni di emergenza e a lungo termine.
«Gli scopi perseguiti - spiega un comunicato dell'Ue - sono progredire verso il conseguimento dell'obiettivo di sviluppo del millennio connesso all'eliminazione della povertà e della fame (Osm 1) e massimizzare l'efficacia del sostegno umanitario nelle situazioni di crisi in cui l'insicurezza alimentare costituisce una minaccia per la vita umana. La sicurezza alimentare si basa su tre concetti: disponibilità di cibo, accesso al cibo e qualità del cibo. La Commissione promuove un modello agricolo ecologico e sostenibile, consono alla realtà dei paesi e dei mercati in via di sviluppo e in grado di garantire la disponibilità, l'accessibilità e un'adeguata qualità nutrizionale dei prodotti alimentari. L'accento viene quindi posto sull'incremento della produttività dei piccoli agricoltori e della capacità di ripresa delle comunità rurali, sul sostegno a un miglioramento della governance a favore della sicurezza alimentare e sul potenziamento dei meccanismi di assistenza alle fasce di popolazione particolarmente vulnerabili».
Secondo il commissario europeo allo sviluppo, Andris Piebalgs, «Il rafforzamento della sicurezza alimentare rimane un obiettivo prioritario dell'Ue. Abbiamo posto la sicurezza alimentare, l'agricoltura sostenibile e lo sviluppo rurale al centro della nostra politica nei confronti dei partner in via di sviluppo. È inaccettabile che nel 2010 un miliardo di persone soffra ancora di fame e malnutrizione. Oggi intendo pertanto illustrare come, a nostro parere, l'Ue possa fornire un aiuto più strutturale ai paesi in via di sviluppo nella lotta contro due flagelli strettamente collegati, la fame e la povertà, così da conseguire gli obiettivi di sviluppo del millennio».
Il quadro proposto per l'assistenza alimentare umanitaria, definisce gli obiettivi, i principi e le impostazioni alla base dell'impegno dell'Ue per combattere l'insicurezza alimentare e la grave malnutrizione nelle situazioni di crisi. L'Europa si concentra sui problemi di donne e i bambini, più vulnerabili alle catastrofi anche dal punto di vista nutrizionale, e sulla salvaguardia dei mezzi di sussistenza, perché le comunità colpite da crisi possano continuare a nutrirsi a breve e a lungo termine. La nuova politica dell'Ue si basa su quattro pilastri: aumentare la disponibilità di cibo; agevolare l'accesso al cibo; migliorare la qualità e garantire l'assunzione di alimenti validi dal punto di vista nutrizionale; rendere più efficaci la prevenzione e la gestione delle crisi.
L'Ue cercherà anche di migliorare l'efficienza dell'organizzazione sulla sicurezza alimentare e propone di: concentrarsi sul sostegno a un'intensificazione dell'attività agricola efficiente sotto il profilo ambientale a favore dei piccoli agricoltori, in particolare le donne; aumentare considerevolmente il sostegno alla ricerca, divulgazione e innovazione nel settore agricolo in funzione della domanda, per arrivare a un incremento del 50% entro il 2015; attuare un'iniziativa congiunta con l'Unione africana onde accelerare l'applicazione degli orientamenti di politica fondiaria in Africa; sostenere la creazione o l'ampliamento di reti di sicurezza sociali mirate e flessibili, adatte ai contesti locali; promuovere una migliore integrazione della nutrizione nelle politiche di sviluppo, ivi compreso l'istruzione, la sanità e lo sviluppo delle relative capacità; sostenere la riforma del Comitato per la sicurezza alimentare mondiale affinché diventi l'istituzione internazionale di riferimento per la sicurezza alimentare. L'Ue cercherà inoltre di rafforzare la capacità del sistema umanitario internazionale di far fronte alle emergenze in modo efficace, appropriato, tempestivo ed efficiente. Inoltre, nel triennio 2010-2012 la Commissione europea contribuirà con quasi 3 miliardi di euro all'iniziativa per la sicurezza alimentare globale concordata nel 2009 dal vertice G8 dei leader mondiali.
Kristalina Georgieva, commissario Ue per gli Aiuti umanitari sottolinea che «Anche in una situazione di crisi, si possono trovare modi più efficaci di aiutare la popolazione rispetto alla semplice distribuzione di cibo. Ad esempio, possiamo fornire sementi e attrezzi per aiutare gli agricoltori sinistrati a riprendere l'attività. Possiamo offrire sovvenzioni in denaro affinché la popolazione possa comprare i prodotti alimentari di cui ha bisogno, aiutando al tempo stesso i produttori locali. Il nostro obiettivo è quello di adeguare la nostra risposta alle esigenze specifiche utilizzando una gamma più vasta di strumenti per affrontare il problema della fame nelle situazioni di emergenza».
In un incontro con le Ong e parlamentari europei organizzato New York prima della conferenza internazionale dei donatori per Haiti, Piebalgs e Georgieva hanno illustrato l'applicazione concreta delle idee contenute nelle comunicazioni sull'assistenza e la sicurezza alimentare ad Haiti, uno dei Paesi che ne ha più bisogno.
GreenReport - I Paesi in via di sviluppo hanno subito duramente il rincaro del cibo nel 2007-2008 e la successiva crisi finanziaria. La Commissione europea ha adottato oggi due nuovi quadri strategici per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare il problema della sicurezza alimentare, nelle situazioni di emergenza e a lungo termine.
«Gli scopi perseguiti - spiega un comunicato dell'Ue - sono progredire verso il conseguimento dell'obiettivo di sviluppo del millennio connesso all'eliminazione della povertà e della fame (Osm 1) e massimizzare l'efficacia del sostegno umanitario nelle situazioni di crisi in cui l'insicurezza alimentare costituisce una minaccia per la vita umana. La sicurezza alimentare si basa su tre concetti: disponibilità di cibo, accesso al cibo e qualità del cibo. La Commissione promuove un modello agricolo ecologico e sostenibile, consono alla realtà dei paesi e dei mercati in via di sviluppo e in grado di garantire la disponibilità, l'accessibilità e un'adeguata qualità nutrizionale dei prodotti alimentari. L'accento viene quindi posto sull'incremento della produttività dei piccoli agricoltori e della capacità di ripresa delle comunità rurali, sul sostegno a un miglioramento della governance a favore della sicurezza alimentare e sul potenziamento dei meccanismi di assistenza alle fasce di popolazione particolarmente vulnerabili».
Secondo il commissario europeo allo sviluppo, Andris Piebalgs, «Il rafforzamento della sicurezza alimentare rimane un obiettivo prioritario dell'Ue. Abbiamo posto la sicurezza alimentare, l'agricoltura sostenibile e lo sviluppo rurale al centro della nostra politica nei confronti dei partner in via di sviluppo. È inaccettabile che nel 2010 un miliardo di persone soffra ancora di fame e malnutrizione. Oggi intendo pertanto illustrare come, a nostro parere, l'Ue possa fornire un aiuto più strutturale ai paesi in via di sviluppo nella lotta contro due flagelli strettamente collegati, la fame e la povertà, così da conseguire gli obiettivi di sviluppo del millennio».
Il quadro proposto per l'assistenza alimentare umanitaria, definisce gli obiettivi, i principi e le impostazioni alla base dell'impegno dell'Ue per combattere l'insicurezza alimentare e la grave malnutrizione nelle situazioni di crisi. L'Europa si concentra sui problemi di donne e i bambini, più vulnerabili alle catastrofi anche dal punto di vista nutrizionale, e sulla salvaguardia dei mezzi di sussistenza, perché le comunità colpite da crisi possano continuare a nutrirsi a breve e a lungo termine. La nuova politica dell'Ue si basa su quattro pilastri: aumentare la disponibilità di cibo; agevolare l'accesso al cibo; migliorare la qualità e garantire l'assunzione di alimenti validi dal punto di vista nutrizionale; rendere più efficaci la prevenzione e la gestione delle crisi.
L'Ue cercherà anche di migliorare l'efficienza dell'organizzazione sulla sicurezza alimentare e propone di: concentrarsi sul sostegno a un'intensificazione dell'attività agricola efficiente sotto il profilo ambientale a favore dei piccoli agricoltori, in particolare le donne; aumentare considerevolmente il sostegno alla ricerca, divulgazione e innovazione nel settore agricolo in funzione della domanda, per arrivare a un incremento del 50% entro il 2015; attuare un'iniziativa congiunta con l'Unione africana onde accelerare l'applicazione degli orientamenti di politica fondiaria in Africa; sostenere la creazione o l'ampliamento di reti di sicurezza sociali mirate e flessibili, adatte ai contesti locali; promuovere una migliore integrazione della nutrizione nelle politiche di sviluppo, ivi compreso l'istruzione, la sanità e lo sviluppo delle relative capacità; sostenere la riforma del Comitato per la sicurezza alimentare mondiale affinché diventi l'istituzione internazionale di riferimento per la sicurezza alimentare. L'Ue cercherà inoltre di rafforzare la capacità del sistema umanitario internazionale di far fronte alle emergenze in modo efficace, appropriato, tempestivo ed efficiente. Inoltre, nel triennio 2010-2012 la Commissione europea contribuirà con quasi 3 miliardi di euro all'iniziativa per la sicurezza alimentare globale concordata nel 2009 dal vertice G8 dei leader mondiali.
Kristalina Georgieva, commissario Ue per gli Aiuti umanitari sottolinea che «Anche in una situazione di crisi, si possono trovare modi più efficaci di aiutare la popolazione rispetto alla semplice distribuzione di cibo. Ad esempio, possiamo fornire sementi e attrezzi per aiutare gli agricoltori sinistrati a riprendere l'attività. Possiamo offrire sovvenzioni in denaro affinché la popolazione possa comprare i prodotti alimentari di cui ha bisogno, aiutando al tempo stesso i produttori locali. Il nostro obiettivo è quello di adeguare la nostra risposta alle esigenze specifiche utilizzando una gamma più vasta di strumenti per affrontare il problema della fame nelle situazioni di emergenza».
In un incontro con le Ong e parlamentari europei organizzato New York prima della conferenza internazionale dei donatori per Haiti, Piebalgs e Georgieva hanno illustrato l'applicazione concreta delle idee contenute nelle comunicazioni sull'assistenza e la sicurezza alimentare ad Haiti, uno dei Paesi che ne ha più bisogno.
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