lunedì, aprile 26, 2010
“Proprio nella ricorrenza della Festa della Liberazione, importantissima ricorrenza per la nostra Italia, abbiamo voluto festeggiare assieme ai cittadini di San Lupo e al sindaco Irma De Angelis, anche la nuova vita, la 'liberazione' che stanno vivendo i 35 cittadini eritrei destinatari del progetto 'Piccoli Comuni, grande solidarietà'.

Agenzia Misna - Lo ha detto Mourad Aissa, direttore del Centro di Accoglienza di San Lupo (Benevento), spiegando una semplice ma particolare iniziativa di accoglienza e integrazione. Ieri, il consorzio "Connecting People" ha organizzato un pic-nic presso il rifugio di Monte Croce, grazie alla disponibilità di due pulmini e della struttura sulla collina che domina il paese di circa 800 abitanti, situato a un'altitudine di circa 500 metri e famoso per il suo pregiato olio d'oliva e la natura e l'aria incontaminate. Agli ospiti del Centro, che hanno diviso un pasto preparato da famiglie del paese, è stato spiegato il significato del 25 Aprile per la storia della repubblica italiana. "Spiegare - ha sottolineato Aissa - serve a rivivere e approfondire il nostro essere italiani". Il motivo aggregante è la socializzazione tramite la comunicazione informale tra i San Lupesi ed i nuovi cittadini eritrei residenti a San Lupo. I 35 rifugiati eritrei sono arrivati in paese lo scorso 1 aprile e sono destinatari del Progetto europeo “Piccoli Comuni, grande solidarietà - Pon Sicurezza per lo Sviluppo Obiettivo Convergenza 2007 – 2013 UE". Gli ospiti sono stati accolti dal personale di Connecting People e del Consorzio 'Amistade' in una ex-scuola destinata al progetto dove si è subito provveduto a consegnare kit igienici e di vestiario e assegnare le stanze. “All’inizio vi è stata un po’ di diffidenza da parte della cittadinanza – ha detto Aissa – ma piano piano le cose stanno migliorando e già lo scorso 6 aprile la comunità ha vissuto un grande momento di gioia con la nascita di Hiyab, bimba eritrea, presso l’ospedale Rummo di Benevento. Sia lei sia la mamma Fyori di 26 anni stanno bene. Queste iniziative servono per aiutare noi italiani e loro eritrei a conoscersi, rispettarsi e quindi accogliersi a vicenda per nascere tutti a nuova vita. In questi giorni abbiamo provveduto all’assegnazione del codice fiscale per tutti gli ospiti tramite l’Agenzia delle Entrate, della Carta di Identità e, tramite Asl, all’assegnazione del medico di base: questo è fondamentale per tutti gli immigrati per avere accesso a tutti i servizi più facilmente ed avere anche i documenti di riconoscimento”. Oggi e domani, a Catania, Connecting people partecipa anche a un'iniziativa riguardante i richiedenti asilo, il Laboratorio Evasps (Enancing Vulnerable Asylum Seekers Protection), progetto transnazionale co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma FER e realizzato con il contributo e la partecipazione del Ministero dell’Interno Italiano con l’obiettivo di analizzare e rafforzare i processi di accoglienza, supporto e integrazione rivolti ai richiedenti asilo particolarmente vulnerabili in Italia, Grecia, Olanda e Inghilterra.


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