martedì, aprile 27, 2010
Lo scorso 17 aprile si è celebrato a Sabastiya, nella provincia di Nablus nei Territori Palestinesi, il Sabastiya Heritage Day, una giornata dedicata all'eredità storico-artistica della cittadina.

Terrasanta.net - Più di cento persone hanno partecipato all'evento, organizzato dal Comune di Sabastiya, dall'Associazione di Terra Santa (Ats) e dal Mosaic Centre Jericho. Il villaggio di Sabastiya prende il nome da Sebaste, la città fondata da Erode il Grande, sul sito dell'antica Samaria. Centro agricolo rilevante sin dall'Età del Bronzo, la città è stata controllata in fasi successive dagli israeliti del Nord, dagli assiri, dai persiani e dai macedoni, che l'hanno trasformata in città ellenistica. Nel 63 a.C. fu annessa alla provincia romana di Siria.
Nel 30 a.C. l'imperatore Augusto donò la città a Erode il Grande, che la rinominò in suo onore Sebaste e la abbellì di splendidi edifici. La città fu ricostruita nel II secolo d.C. dall'Imperatore Settimio Severo, che le concesse il titolo di colonia. Gli impressionanti resti archeologici della strada colonnata, del teatro, della basilica, del foro e dello stadio, appartengono a questo periodo.

Nel primo periodo cristiano si sviluppò la tradizione che il corpo di Giovanni Battista, recuperato dai discepoli dopo la decapitazione, fosse stato sepolto a Sebaste. Sulla sua tomba nel periodo bizantino fu costruita una chiesa, riedificata dai crociati nel XII secolo. Nel 1187 la chiesa crociata fu trasformata in moschea e dedicata al profeta Yahia, il nome musulmano di Giovanni Battista.

La giornata del 17 aprile è stata organizzata per sensibilizzare la comunità locale sull'importanza del proprio patrimonio culturale e per stimolare un'attiva e diretta partecipazione alla sua salvaguardia. Gli abitanti della cittadina hanno offerto cibo e ospitalità mentre molti palestinesi e rappresentanti della comunità internazionale hanno contribuito con offerte personali, che sono state devolute a un fondo per il restauro della tomba di Giovanni Battista, che versa in gravi condizioni di degrado.

I partecipanti al Sabastiya Heritage Day sono stati guidati in visita al sito archeologico, alla tomba del Precursore e ai resti archeologici del nucleo storico del villaggio. Svariate tavole imbandite sono state allestite per la cena nei punti più caratteristici del centro storico e gli ospiti hanno potuto gustare numerosi piatti tipici, offerti dalla comunità locale, allietati da musica classica e danze tradizionali.

L'Associazione di Terra Santa, la ong che sostiene le attività della Custodia francescana di Terra Santa, opera a sostegno della comunità locale di Sabastiya da vari anni. Alcuni progetti di restauro nel centro del villaggio, gestiti dalla Ats in collaborazione con il Comune e con la ong palestinese Mosaic Centre Jericho, sono stati finanziati in passato dalla Cooperazione Italiana e attualmente dalla Fondazione Cariplo.

L'azione di tutela ha sostenuto l'economia della cittadina impiegando nel cantiere di restauro artigiani e manodopera locale e avviando all'interno degli edifici preservati una foresteria per accogliere i pellegrini e i turisti. A seguito del lavoro di pulizia dell'area dalle macerie e dai detriti, sono emersi alla luce i resti di una imponente fortificazione, di una torre con scala a chiocciola e di una cappella, che risalgono probabilmente al primo periodo crociato e due lacerti di mosaici pavimentali di squisita fattura, probabili resti del monastero bizantino adiacente alla chiesa.

Il progetto sostenuto dalla Fondazione Cariplo sta inoltre svolgendo attività di formazione della popolazione locale, in particolare donne e giovani, con l'apertura di una bottega per la vendita delle produzioni tipiche e la organizzazione di un corso di guide turistiche locali.

Sabastiya si è anche dotato di una foresteria per accogliere turisti e pellegrini. La struttura è in grado di ospitare 12 persone suddivise in quattro stanze ognuna con bagno, ma il villaggio è in grado di accomodare gruppi fino a 25 persone, grazie all'alloggio messo a disposizione da alcune famiglie locali.


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