L'Aduc lo chiede da anni. Prevenire è meglio di combattere? Cosa succederebbe se il Vesuvio eruttasse? Se lo domanda oggi la protezione civile, così come noi lo chiediamo da anni, e nonostante precise interrogazioni parlamentari, abbiamo raccolto solo il silenzio.
GreenReport - Esiste un "Piano Vesuvio"? Sì, il piano c'è, si basa sulla terribile eruzione verificatasi nel 1631 e il trasferimento della popolazione in altre Regioni. Il Vesuvio ha la caratteristica di risvegliarsi improvvisamente e con eruzioni esplosive. Tra l'altro gli scienziati dell'università Federico II di Napoli, hanno individuato un massiccio serbatoio di magma che alimenta il vulcano a circa otto chilometri di profondità. Il serbatoio si estende per circa 400 chilometri quadrati: un'area vastissima. Ci sono 600 mila persone insediate negli ultimi anni intorno a un vulcano che non è spento e che, dicono gli esperti, riesploderà di sicuro e proprio in questa zona c'è la massima concentrazione di costruzioni abusive d'Italia, dopo la conca di Palermo.
L'abusivismo è stato condonato, ma le case non sono antisismiche. Nel caso si dovesse verificare una nuova eruzione, è stato preparato dal Dipartimento di Protezione Civile un piano di azioni atte a fronteggiare l'emergenza. Tale piano prevede, al fine di scongiurare la perdita di vite umane, l'allontanamento degli abitanti delle aree a rischio prima dell'eruzione. Ma il problema e' proprio questo: come allontanare centinaia di migliaia di persone in poco tempo e con un sistema di comunicazioni, strade, ferrovie, porti, che in condizioni normali collassa? Già, come fare? E' una domanda che continuiamo a girare alle "competenti" Autorità.
O forse ci sbagliamo nel credere che prevenire è meglio di combattere, soprattutto quando poi per il combattimento le armi saranno sicuramente spuntate. In proposito, circostanziate e precise sono state le interrogazioni e gli interventi della sen. Donatella Poretti sull'insediamento dell'Ospedale del mare in zona sismica alla falde del Vesuvio. Ma anche la senatrice radicale/Pd non e' stata degnata di considerazione: http://blog.donatellaporetti.it/?s=vesuvio
GreenReport - Esiste un "Piano Vesuvio"? Sì, il piano c'è, si basa sulla terribile eruzione verificatasi nel 1631 e il trasferimento della popolazione in altre Regioni. Il Vesuvio ha la caratteristica di risvegliarsi improvvisamente e con eruzioni esplosive. Tra l'altro gli scienziati dell'università Federico II di Napoli, hanno individuato un massiccio serbatoio di magma che alimenta il vulcano a circa otto chilometri di profondità. Il serbatoio si estende per circa 400 chilometri quadrati: un'area vastissima. Ci sono 600 mila persone insediate negli ultimi anni intorno a un vulcano che non è spento e che, dicono gli esperti, riesploderà di sicuro e proprio in questa zona c'è la massima concentrazione di costruzioni abusive d'Italia, dopo la conca di Palermo.
L'abusivismo è stato condonato, ma le case non sono antisismiche. Nel caso si dovesse verificare una nuova eruzione, è stato preparato dal Dipartimento di Protezione Civile un piano di azioni atte a fronteggiare l'emergenza. Tale piano prevede, al fine di scongiurare la perdita di vite umane, l'allontanamento degli abitanti delle aree a rischio prima dell'eruzione. Ma il problema e' proprio questo: come allontanare centinaia di migliaia di persone in poco tempo e con un sistema di comunicazioni, strade, ferrovie, porti, che in condizioni normali collassa? Già, come fare? E' una domanda che continuiamo a girare alle "competenti" Autorità.
O forse ci sbagliamo nel credere che prevenire è meglio di combattere, soprattutto quando poi per il combattimento le armi saranno sicuramente spuntate. In proposito, circostanziate e precise sono state le interrogazioni e gli interventi della sen. Donatella Poretti sull'insediamento dell'Ospedale del mare in zona sismica alla falde del Vesuvio. Ma anche la senatrice radicale/Pd non e' stata degnata di considerazione: http://blog.donatellaporetti.it/?s=vesuvio
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