Favorire l’emergere di una coscienza del continente come fondamentale spazio di riferimento, da un punto di vista spirituale e di impegno sociale: è questo uno degli impegni più complessi del Simposio delle Conferenze episcopali d’Africa e Madagascar (Secam), che ha celebrato ieri ad Accra il suo 40° anniversario.
Agenzia Misna - A margine della XV Assemblea plenaria dell’organismo, in corso nella capitale del Ghana da Martedì, sui compiti della Chiesa africana si è soffermato l’arcivescovo di Accra monsignor Charles Palmer Buckle. “Una delle sfide del Secam - ha detto il presule all’emittente Radio Vaticana - è rappresentata da questo sentirsi appartenenti ad una Chiesa continentale e quindi non soltanto a una Chiesa universale o nazionale. Questo rappresenta una sfida grande, poiché molti pensano ancora alle proprie diocesi o magari alla Conferenza episcopale nazionale, mentre dovrebbero riuscire ad andare al di là e pensare a livello continentale. Solo in questo modo il Secam potrà portare avanti i suoi obiettivi, primi fra tutti quelli dell’evangelizzazione, della formazione dei nostri agenti pastorali, dello sviluppo umano, dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso”. Monsignor Palmer Buckle ha anche sottolineato la necessità dell’“autosufficienza” della Chiesa africana, finora “molto dipendente dalla beneficienza dell’Europa e dell’America e dai loro aiuti”, sia per quanto riguarda i “missionari” che i “sostegni finanziari” o la “formazione del personale”. Le riflessioni sui rapporti tra l’Africa e il mondo attraversano diversi dei messaggi inviati in occasione del 40° anniversario del Secam. “L’Africa – ha scritto ad esempio il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) - ha una vocazione speciale in ordine allo sviluppo della spiritualità di fronte alle sfide del resto del mondo, specialmente dell’Occidente secolarizzato”. Nel testo della Cei si fa riferimento al Sinodo per l’Africa che si è svolto in Vaticano nell’Ottobre scorso, un’esperienza fonte in questi giorni ad Accra di continua ispirazione. “Il Sinodo per l’Africa – ha evidenziato il cardinale Bagnasco - è stato per tutti noi, come Chiesa e come società in Italia, l’occasione per riflettere su quanto ci lega a voi: non solo l’Italia è geograficamente vicina all’Africa, ma molti figli e figlie del vostro continente sono qui tra noi alla ricerca di lavoro e di un futuro più sicuro per se stessi e per le loro famiglie”. All’ Assemblea plenaria del Secam partecipano fino a Domenica circa 200 delegati tra cardinali, vescovi, presbiteri, religiosi, religiose e laici. Il tema dell’incontro è “Il Secam quarant’anni dopo: autonomia e prospettive per la Chiesa in Africa”.
Agenzia Misna - A margine della XV Assemblea plenaria dell’organismo, in corso nella capitale del Ghana da Martedì, sui compiti della Chiesa africana si è soffermato l’arcivescovo di Accra monsignor Charles Palmer Buckle. “Una delle sfide del Secam - ha detto il presule all’emittente Radio Vaticana - è rappresentata da questo sentirsi appartenenti ad una Chiesa continentale e quindi non soltanto a una Chiesa universale o nazionale. Questo rappresenta una sfida grande, poiché molti pensano ancora alle proprie diocesi o magari alla Conferenza episcopale nazionale, mentre dovrebbero riuscire ad andare al di là e pensare a livello continentale. Solo in questo modo il Secam potrà portare avanti i suoi obiettivi, primi fra tutti quelli dell’evangelizzazione, della formazione dei nostri agenti pastorali, dello sviluppo umano, dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso”. Monsignor Palmer Buckle ha anche sottolineato la necessità dell’“autosufficienza” della Chiesa africana, finora “molto dipendente dalla beneficienza dell’Europa e dell’America e dai loro aiuti”, sia per quanto riguarda i “missionari” che i “sostegni finanziari” o la “formazione del personale”. Le riflessioni sui rapporti tra l’Africa e il mondo attraversano diversi dei messaggi inviati in occasione del 40° anniversario del Secam. “L’Africa – ha scritto ad esempio il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) - ha una vocazione speciale in ordine allo sviluppo della spiritualità di fronte alle sfide del resto del mondo, specialmente dell’Occidente secolarizzato”. Nel testo della Cei si fa riferimento al Sinodo per l’Africa che si è svolto in Vaticano nell’Ottobre scorso, un’esperienza fonte in questi giorni ad Accra di continua ispirazione. “Il Sinodo per l’Africa – ha evidenziato il cardinale Bagnasco - è stato per tutti noi, come Chiesa e come società in Italia, l’occasione per riflettere su quanto ci lega a voi: non solo l’Italia è geograficamente vicina all’Africa, ma molti figli e figlie del vostro continente sono qui tra noi alla ricerca di lavoro e di un futuro più sicuro per se stessi e per le loro famiglie”. All’ Assemblea plenaria del Secam partecipano fino a Domenica circa 200 delegati tra cardinali, vescovi, presbiteri, religiosi, religiose e laici. Il tema dell’incontro è “Il Secam quarant’anni dopo: autonomia e prospettive per la Chiesa in Africa”.
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