giovedì, luglio 22, 2010
Le inondazioni che hanno colpito nel corso di luglio la Cina hanno causato la morte di oltre 700 persone e la sparizione di altre 300: una cifra che fa di quella in corso la peggiore stagione delle piogge dal 1998.

Radio Vaticana - Il bilancio è stato fornito dal governo stesso nel corso nella prima conferenza stampa ad alto livello organizzata dalle autorità dall'inizio delle emergenza. Le piogge torrenziali cadute su gran parte della parte meridionale del Paese hanno interessato 27 provincie, 117 milioni di persone e costretto 8 milioni di residenti a lasciare le terre. Un disastro - riferisce l'agenzia AsiaNews - che finora ha creato danni per 142 milioni di yuan (oltre 16 milioni di euro) e distrutto 645mila case.Liu Ning, responsabile dell’Autorità di controllo nazionale per le inondazioni, ha ammesso che la situazione “rimane critica, anche perché ancora non è arrivato il periodo dell’anno che tradizionalmente porta più piogge sul Paese , tra la fine di luglio e l'inizio di agosto. Nel sud della Cina le piogge sono del 30% superiori alle registrazioni storiche medie”. Il funzionario ha poi spiegato che 230 fiumi del Paese hanno un livello di acque superiori al normale e sono ormai al livello di guardia (25 di essi sono a livelli record). Le previsioni dunque non sono rosee: le piogge potrebbe estendersi anche più a nord e ci si aspetta che fiumi anche importanti - come l’Huai, il fiume Giallo e il Songhua - possano provocare altri allagamenti. In questo senso, Liu ha dato gli ultimi aggiornamenti sulla Diga delle Tre Gole. Il maggior progetto idraulico del mondo - costruito sul corso del fiume Yangtze - è al momento su livelli record ma sembra riuscire a tenere: ieri nel bacino idrico sono entrati 70mila metri cubici di acqua al secondo e attualmente il livello è a 154 metri di altezza. La diga è però progettata per sopportare un massimo di 175 metri. A peggiorare la situazione il prossimo arrivo dei tifoni dall'Oceano Pacifico, tipici in estate e in agosto in Cina. E adesso il timore è che si ripeta la situazione vissuta dodici anni fa, quando le inondazioni causate dallo Yangtze (il più lungo del Paese) provocarono la morte di 4150 persone e lo sgombero di altre 18 milioni. All’epoca, ha fatto notare Liu, “non c’era la diga delle Tre Gole, che però adesso sarà sottoposta alla prova più impotante da quando è stata inaugurata”.


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