lunedì, luglio 05, 2010
Il liberale Bronislaw Komorowski è il nuovo presidente della Polonia. Il verdetto quasi definitivo delle urne non lascia spazio a dubbi con oltre il 95% delle schede scrutinate.

Radio Vaticana - Komorowski, alleato del primo ministro, l'europeista Donald Tusk, ha ottenuto il 52,63% dei voti contro il 47,37% di Jaroslaw Kaczynski, fratello dell’ex presidente Lech Kaczynski, morto lo scorso 10 aprile in un incidente aereo in Russia. Un’elezione che per molti analisti rappresenta una svolta nell’indirizzo politico della Polonia alle prese con un vasto piano di riforme. Stefano Leszczynski ha intervistato Taddeusz Konopka, corrispondente dell’Ansa da Varsavia (ascolta).

R. – Bronislaw Komorowski è un candidato della stessa formazione politica del premier e quindi si pensa che le riforme necessarie di ammodernamento dello Stato possano essere continuate nei prossimi cinque anni – tanto dura il mandato del presidente –, a meno che non ci sarà un’altra scelta nelle elezioni politiche che dovrebbero svolgersi l’anno prossimo.


D. – Qual è la carta d'identità del nuovo presidente?


R. – Komorowski è un uomo che ha radici nella svolta democratica in Polonia, avendo condiviso tutte le scelte fatte dopo l’89, e cioè l’adesione all’Unione Europea, l’adesione al Patto atlantico, l’apertura al mondo, il ristabilimento dei rapporti con la Chiesa …



D. – Quanto ha contato effettivamente questa posizione filo-europeista nella sua vittoria?


R. – Sicuramente, per una parte degli elettori il fatto che lui sia uno dei protagonisti dell’avvicinamento della Polonia all’Europa, è stato molto importante. La sua candidatura è stata sostenuta soprattutto dalle generazioni più giovani, quindi da studenti, da giovani che non hanno gli stessi legami delle generazioni nate ancora sotto il comunismo.



D. – Si può dire tuttavia che il partito di Kaczynski non è stato sconfitto a queste elezioni? Insomma: le ha perse ma comunque si è affermato piuttosto bene …



R. – Il partito esce da questa campagna elettorale delle presidenziali molto rafforzato: ha guadagnato le preferenze di quasi esattamente la metà della popolazione; quindi, torna ad essere una forza politica riconosciuta, sostenuta da una parte della società, quella che è andata a votare, e certamente in questo modo si è assicurato un ruolo importante nel futuro panorama politico polacco.

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