mercoledì, luglio 28, 2010
Resistenza repressa con scontri e arresti

PeaceReporter - Le autorità israeliane hanno demolito le abitazioni di 300 beduini in un villaggio nel deserto meridionale del Negev, a sud di Israele. L'intero villaggio di al-Arakib è stato raso al suolo dai bulldozer martedi. Composto da circa 40 case, è uno dei 45 villaggi beduini non riconosciuti da Israele. Haia Noach, direttrice del Negev Co-existence Forum, ha testimoniato che i bulldozer, arrivati alle 5.30 del mattino, hanno impiegato quattro ore per distruggere tutte le case. Circa 150 attivisti hanno cercato di opporre resistenza alla polizia, ma ci sono stati scontri e arresti.

L'operazione è stata confermata dal portavoce della polizia Mickey Rosenfeld, che ha spiegato che le case erano state costruite illegalmente.
"Sono state rimosse una trentina di baracche e le persone sono state portate nell'area di Rahat, di cui sono orginiarie" ha comentato Rosenfeld, riferendosi a una cittadina beduina nel sud di Israele.
"E' una dichiarazione di guerra, ed è semplicemente impensaile" ha commentato Noach.
I residenti ora aspettano aiuto. Secondo il Negev-Co-existence Forum, circa 155.000 beduini nel Negev vivono in villaggi che non sono riconosciuti dal governo israeliano, senza servizi, acqua ed elettricità.

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