Una nuova convenzione promossa dall'organismo internazionale proibisce l'uso e la produzione delle “cluster bombs”.
PeaceReporter - I membri del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) si sono riuniti a Ginevra per ufficializzare l'entrata in vigore di una nuova convenzione che condanna l'uso e la produzione delle pericolose bombe a grappolo, conosciute come “cluster bombs”. Il documento ufficiale entrerà in vigore il primo di agosto ed è già stato ratificato da trenta stati, esclusa l'Italia che, per ora, ha solo firmato il trattato. Il presidente del Cicr, Jacob Kellenberger, ha espresso la sua speranza che questo nuovo provvedimento venga adottato anche dai Paesi che non hanno aderito alla convenzione. L'entrata in vigore dell'accordo è considerato un momento storico all'interno della comunità internazionale perché potrebbe finalmente ridurre i morti e i feriti dovuti a questi ordigni. I dispositivi in questione, infatti, contengono un numero di submunizioni che, una volta attivato l'ordigno principale, vengono disperse a distanza ma spesso non funzionano all'impatto con il suolo, rimanendo parzialmente interrati quindi invisibili e molto pericolosi.
PeaceReporter - I membri del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) si sono riuniti a Ginevra per ufficializzare l'entrata in vigore di una nuova convenzione che condanna l'uso e la produzione delle pericolose bombe a grappolo, conosciute come “cluster bombs”. Il documento ufficiale entrerà in vigore il primo di agosto ed è già stato ratificato da trenta stati, esclusa l'Italia che, per ora, ha solo firmato il trattato. Il presidente del Cicr, Jacob Kellenberger, ha espresso la sua speranza che questo nuovo provvedimento venga adottato anche dai Paesi che non hanno aderito alla convenzione. L'entrata in vigore dell'accordo è considerato un momento storico all'interno della comunità internazionale perché potrebbe finalmente ridurre i morti e i feriti dovuti a questi ordigni. I dispositivi in questione, infatti, contengono un numero di submunizioni che, una volta attivato l'ordigno principale, vengono disperse a distanza ma spesso non funzionano all'impatto con il suolo, rimanendo parzialmente interrati quindi invisibili e molto pericolosi.
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