sabato, luglio 17, 2010
Ai deputati sudafricani è stato chiesto di celebrare il “Nelson Mandela Day”, la festa che coincide Domenica con il 92° compleanno di “Madiba”, prendendosi cura di richiedenti asilo e rifugiati.

Agenzia Misna - La decisione, annunciata dal comitato che coordina le celebrazioni, interpreta lo spirito di una giornata dedicata all’impegno per la pace e alla lotta contro ogni discriminazione. Del “Nelson Mandela Day”, da quest’anno anche una festa internazionale promossa dall’Onu, in Sudafrica si parla e scrive da tempo. Ancora di più da Domenica scorsa, quando l'ex-prigioniero politico che ha sconfitto l’apartheid ha attraversato su un auto elettrica il prato del “Soccer City” di Johannesburg, lo stadio dei primi Mondiali di calcio nella storia dell’Africa. Dei preparativi per la festa hanno raccontato alla MISNA anche missionari che vivono in villaggi remoti, lontano dalle luci e dalla pubblicità delle metropoli. “Per Mandela c’è grande rispetto, è il simbolo della vittoria sull’apartheid ma anche del cammino verso una società più giusta, dove le discriminazioni siano sconfitte una volta per tutte” ha detto padre Joseph Leo, missionario del Verbo divino a Giyani, profondo nord che guarda lo Zimbabwe e il Mozambico. La festa attraverserà tutto il paese, collegando idealmente la casa di Johannesburg di “Madiba” al suo villaggio natale nella provincia di Eastern Cape, Mvezo, scelto per la cerimonia alla quale parteciperà il presidente Jacob Zuma. Più dei discorsi ufficiali a dare il senso della giornata saranno però i 67 minuti che i sudafricani si impegnano a dedicare alla “comunità”, 67 come gli anni della lotta di Mandela contro l’apartheid. In molti saranno al fianco dei più poveri delle “township” o ai migranti arrivati da altri paesi d'Africa, quelli degli “informal settlement” e delle miniere.


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