Alleggerire il debito internazionale della Repubblica democratica del Congo non va inteso come “regalo” da parte degli istituti finanziari internazionali, ma come il tardivo riconoscimento del “debito odioso” – in diritto, quello contratto da regimi non democratici e sottoposto ad appropriazione indebita – che il governo di Kinshasa non era neanche tenuto a rimborsare.
Agenzia Misna - Lo ha detto Renaud Vivien, esponente del ‘Comitato per la cancellazione del debito del Terzo mondo’ (Cadtm) in un’intervista rilanciata da diversi media congolesi. Ai primi di Luglio la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale hanno annunciato la cancellazione di circa il 90% del debito del paese africano, in cambio di condizionamenti finanziari in parte già rispettati e da rispettare per il futuro. “Il debito congolese era illecito e Kinshasa aveva il diritto di rifiutarsi di pagarlo: i creditori avevano prestato sapendo che i fondi sarebbero stati usati da Mobutu Sese Seko. Esistevano numerosi rapporti, tra cui il rapporto Blumethal, che mettevano in guardia i creditori” ha sostenuto Vivien. Diverse organizzazioni, tra cui il Cadtm, chiedono verifiche sui futuri prestiti da erogare e la cancellazione totale del debito, per proteggere il paese dai cosiddetti “fondi avvoltoi”, ovvero imprese finanziarie, motivate dalla mera speculazione, che ‘comprano’ i debiti dei governi poveri chiedendo in cambio tassi d’interesse altissimi.
Agenzia Misna - Lo ha detto Renaud Vivien, esponente del ‘Comitato per la cancellazione del debito del Terzo mondo’ (Cadtm) in un’intervista rilanciata da diversi media congolesi. Ai primi di Luglio la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale hanno annunciato la cancellazione di circa il 90% del debito del paese africano, in cambio di condizionamenti finanziari in parte già rispettati e da rispettare per il futuro. “Il debito congolese era illecito e Kinshasa aveva il diritto di rifiutarsi di pagarlo: i creditori avevano prestato sapendo che i fondi sarebbero stati usati da Mobutu Sese Seko. Esistevano numerosi rapporti, tra cui il rapporto Blumethal, che mettevano in guardia i creditori” ha sostenuto Vivien. Diverse organizzazioni, tra cui il Cadtm, chiedono verifiche sui futuri prestiti da erogare e la cancellazione totale del debito, per proteggere il paese dai cosiddetti “fondi avvoltoi”, ovvero imprese finanziarie, motivate dalla mera speculazione, che ‘comprano’ i debiti dei governi poveri chiedendo in cambio tassi d’interesse altissimi.
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