Territori Palestinesi: l'Onu chiede la fine dell'assedio di Gaza, "livello di sopportazione insostenibile"
“Nella Striscia di Gaza la frustrazione della popolazione è ormai a uno stadio insostenibile e i rischi di incidenti sono alti a meno che Israele non sospenda immediatamente il blocco”.
Agenzia Misna - lo ha detto Filippo Grandi, commissario generale dell’Ufficio dell’Onu per l’assistenza ai rifugiati e profughi palestinesi (Unrwa), nel corso di una conferenza stampa a Tokyo, in Giappone. Secondo Grandi, l’attacco israeliano contro la ‘Freedom flotilla’ che lo scorso Maggio stava cercando di portare aiuti umanitari a Gaza (in quell’occasione morirono nove persone) “ha aperto gli occhi al mondo sul fatto che il blocco è realmente controproducente”. In visita in Giappone per chiedere maggiore sostegno finanziario alle attività dell’Unrwa, Grandi ha sottolineato come la frustrazione tra i rifugiati stia progressivamente montando proprio per la permanenza di problemi e l’assenza di soluzioni concrete a questioni ormai vecchie. L’assedio e l’impossibilità di far entrare e uscire merci e persone ha condannato alla rovina già precario tessuto economico nel quale pure prosperavano alcune migliaia di piccole realtà artigianali e, ha aggiunto Grandi, l’unica vera soluzione resta quella di sollevare il blocco “per consentire di tornare a una qualche forma di normalità”.
Agenzia Misna - lo ha detto Filippo Grandi, commissario generale dell’Ufficio dell’Onu per l’assistenza ai rifugiati e profughi palestinesi (Unrwa), nel corso di una conferenza stampa a Tokyo, in Giappone. Secondo Grandi, l’attacco israeliano contro la ‘Freedom flotilla’ che lo scorso Maggio stava cercando di portare aiuti umanitari a Gaza (in quell’occasione morirono nove persone) “ha aperto gli occhi al mondo sul fatto che il blocco è realmente controproducente”. In visita in Giappone per chiedere maggiore sostegno finanziario alle attività dell’Unrwa, Grandi ha sottolineato come la frustrazione tra i rifugiati stia progressivamente montando proprio per la permanenza di problemi e l’assenza di soluzioni concrete a questioni ormai vecchie. L’assedio e l’impossibilità di far entrare e uscire merci e persone ha condannato alla rovina già precario tessuto economico nel quale pure prosperavano alcune migliaia di piccole realtà artigianali e, ha aggiunto Grandi, l’unica vera soluzione resta quella di sollevare il blocco “per consentire di tornare a una qualche forma di normalità”.
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