In occasione della 27esima Giornata internazionale degli scomparsi, Amnesty International ricorda la lotta e la richiesta di giustizia delle vittime di sparizioni forzate e delle loro famiglie
Amnesty International - Le sparizioni forzate, a cui i governi ricorrono per reprimere il dissenso, eliminare gli oppositori, perseguitare gruppi etnici, religiosi e politici, sono un crimine che si nutre del silenzio, che pone le vittime al di là della protezione della legge, celando il loro destino e nascondendo l'identità dei responsabili. Migliaia di casi di sparizioni forzate rimangono irrisolti. In Algeria, le autorità invece d'indagare su circa 8000 sparizioni forzate (dati delle associazioni che rappresentano i familiari), per mano delle forze di sicurezza e milizie parastatali durante il conflitto interno degli anni Novanta, hanno introdotto dal 1999 misure di amnistia rafforzando il clima di impunità in nome della "pace nazionale e della riconciliazione".
Nonostante gli importanti passi compiuti, in Marocco, ancora non è stata fatta luce sulle centinaia di sparizioni forzate tra la metà degli anni Sessanta e i primi anni Novanta, durante i cosiddetti "anni di piombo". Tra le vittime, vi sono attivisti di partiti politici, sindacalisti e agricoltori che avevano manifestato contro il governo e sostenitori dell'indipendenza del Sahara occidentale.
Parenti di vittime di sparizioni forzate mentre cercano di identificare dei corpi
Nelle repubbliche russe del Caucaso del Nord, migliaia di persone sono state vittime di sparizioni forzate.
Nella sola Cecenia, dal 1999 sarebbero tra le 3000 e le 5000; inoltre numerose sono state le segnalazioni di sparizioni forzate in Inguscezia e nel Dagestan. I familiari delle vittime non vengono informati sulla sorte dei loro cari e spesso subiscono rappresaglie e intimidazioni quando cercano di ottenere giustizia.
Chiedi al presidente russo Medvedev di porre fine all'impunità per le sparizioni forzate: firma l'appello!
Per combattere questa grave violazione dei diritti umani, il 20 dicembre 2006 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate. Perché la Convenzione entri in vigore occorrono 20 ratifiche, ad oggi ve ne sono state 19.
Amnesty International - Le sparizioni forzate, a cui i governi ricorrono per reprimere il dissenso, eliminare gli oppositori, perseguitare gruppi etnici, religiosi e politici, sono un crimine che si nutre del silenzio, che pone le vittime al di là della protezione della legge, celando il loro destino e nascondendo l'identità dei responsabili. Migliaia di casi di sparizioni forzate rimangono irrisolti. In Algeria, le autorità invece d'indagare su circa 8000 sparizioni forzate (dati delle associazioni che rappresentano i familiari), per mano delle forze di sicurezza e milizie parastatali durante il conflitto interno degli anni Novanta, hanno introdotto dal 1999 misure di amnistia rafforzando il clima di impunità in nome della "pace nazionale e della riconciliazione".
Nonostante gli importanti passi compiuti, in Marocco, ancora non è stata fatta luce sulle centinaia di sparizioni forzate tra la metà degli anni Sessanta e i primi anni Novanta, durante i cosiddetti "anni di piombo". Tra le vittime, vi sono attivisti di partiti politici, sindacalisti e agricoltori che avevano manifestato contro il governo e sostenitori dell'indipendenza del Sahara occidentale.
Parenti di vittime di sparizioni forzate mentre cercano di identificare dei corpi
Nelle repubbliche russe del Caucaso del Nord, migliaia di persone sono state vittime di sparizioni forzate.
Nella sola Cecenia, dal 1999 sarebbero tra le 3000 e le 5000; inoltre numerose sono state le segnalazioni di sparizioni forzate in Inguscezia e nel Dagestan. I familiari delle vittime non vengono informati sulla sorte dei loro cari e spesso subiscono rappresaglie e intimidazioni quando cercano di ottenere giustizia.
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Per combattere questa grave violazione dei diritti umani, il 20 dicembre 2006 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate. Perché la Convenzione entri in vigore occorrono 20 ratifiche, ad oggi ve ne sono state 19.
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