'Ci aspettavamo le critiche', ha detto il fondatore Assange in videoconferenza
PeaceReporter - Wikileaks conferma l'intenzione di pubblicare altri 15mila documenti segreti sull'Afghanistan, a completamento di una serie di rivelazioni che porteranno, in totale, alla pubblicazione di circa 91mila resoconti sulla guerra. Lo ha reso noto il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, nel corso di un dibattito organizzato da Frontline Club a Londra, riferisce la stessa associazione via Twitter. "Assolutamente sì", ha risposto Assange, collegato in videoconferenza, a chi gli chiedeva se avrebbe mantenuto l'impegno di rendere noti i documenti rimasti nel cassetto, per la gran parte riferiti al 2010. "Siamo a metà del lavoro", ha aggiunto il fondatore di Wikileaks, per nulla sorpreso dal clamore suscitato dalla pubblicazione del «Diario afghano»: "Ci aspettavamo le critiche", ha detto senza voler precisare da dove si fosse messo in collegamento. Dopo Amnesty International e altre Ong (Campaign for Innocent Victims in Conflicts, l'ufficio di Kabul dell'International Crisis Group, l'Independent Human Right Commission e l'Open Society Insititute) anche Reporter Sans Frontieres ha chiesto ad Assange di cancellare i nomi delle persone citate dai documenti, molte delle quali agenti infiltrati e informatori.
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