Oltre 100 feriti. Colpita una strada molto popolosa, vicino a un centro di reclutamento dell’esercito. A 5 mesi dalle elezioni, ancora bloccati i dialoghi per un possibile governo di unità nazionale. Gli ostacoli di al-Maliki.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Almeno 41 persone sono state uccise in un attacco suicida stamane contro un centro di reclutamento per l’esercito. L’esplosione, avvenuta nel centro della capitale, ha anche ferito più di 100 persone. L’attacco è avvenuto in un quartiere molto popoloso, vicino a una stazione degli autobus. La violenza in Iraq è cresciuta molto nello scorso mese di luglio, anche se non ha raggiunto i vertici degli anni passati. L’attacco avviene a un giorno dalla sospensione dei dialoghi sul futuro governo. Le elezioni del marzo scorso hanno dato vincente, ma di poco, il gruppo al-Iraqiya, guidato dal laico Iyad Allawi, contro il blocco sciita guidato dall’ex premier Nouri al-Maliki. Pur con dialoghi e incontri nessuno riece a costruire una coalizione che abbia la maggioranza al parlamento. L’Onu e personalità ecclesiali hanno suggerito un governo di unità nazionale, ma al-Maliki sembra ad ogni costo ostacolare il passaggio del testimone ad Allawi.
Secondo fonti locali di AsiaNews, nell’insicurezza causata dalla mancanza di governo, si rafforzano gli estremisti e le bande di delinquenti.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Almeno 41 persone sono state uccise in un attacco suicida stamane contro un centro di reclutamento per l’esercito. L’esplosione, avvenuta nel centro della capitale, ha anche ferito più di 100 persone. L’attacco è avvenuto in un quartiere molto popoloso, vicino a una stazione degli autobus. La violenza in Iraq è cresciuta molto nello scorso mese di luglio, anche se non ha raggiunto i vertici degli anni passati. L’attacco avviene a un giorno dalla sospensione dei dialoghi sul futuro governo. Le elezioni del marzo scorso hanno dato vincente, ma di poco, il gruppo al-Iraqiya, guidato dal laico Iyad Allawi, contro il blocco sciita guidato dall’ex premier Nouri al-Maliki. Pur con dialoghi e incontri nessuno riece a costruire una coalizione che abbia la maggioranza al parlamento. L’Onu e personalità ecclesiali hanno suggerito un governo di unità nazionale, ma al-Maliki sembra ad ogni costo ostacolare il passaggio del testimone ad Allawi.
Secondo fonti locali di AsiaNews, nell’insicurezza causata dalla mancanza di governo, si rafforzano gli estremisti e le bande di delinquenti.
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